Esplosione e morti al gasdotto: cosa succede tra Russia e Ucraina

L'esplosione non ha lasciato scampo ad almeno tre operai che lavoravano per alcuni interventi di manutenzione, a rischio parte delle forniture verso l'Europa

Esplosione e morti al gasdotto: cosa succede tra Russia e Ucraina

Un'esplosione ha coinvolto uno dei più importanti gasdotti che porta il gas russo in Ucraina. A riferirlo sono state fonti russe sui media locali, secondo cui almeno tre operai sarebbero morti a seguito della deflagrazione. Sull'opera erano in corso delle opere di manutenzione programmate da tempo, ma sono ancora ignote le cause che hanno portato all'esplosione. E c'è chi adesso ipotizza un ennesimo sabotaggio, uno dei tanti da quando è scoppiata la guerra con l'Ucraina.

L'esplosione, l'incendio e la conta delle vittime

Il fatto è avvenuto in una località della regione di Vurnarsky. Nel cuore cioè della Russia più profonda, a circa 680 km a est da Mosca. La regione appartiene alla Repubblica di Chuvash, al confine quasi con il Tatarstan.

Lande distanti dalla capitale e dal fronte ucraino, ma da cui passano quei gasdotti spesso oggetto principale delle contese politiche che ruotano attorno al conflitto. Così come segnalato dal ministero delle Emergenze, un'esplosione è avvenuta nelle prime ore del mattino. Del gas, lungo il gasdotto Urengoi-Pomary-Uzhhorod, è fuoriuscito improvvisamente generando un'esplosione fatale per almeno tre operai.

A renderlo noto è stata Ria Novosti, citando altre fonti collegate alle autorità locali. Sul posto erano in corso dei lavori di manutenzione ed erano presenti diversi operai. Non si esclude tra loro anche la presenza di eventuali feriti.

L'incendio successivo all'esplosione sarebbe stato domato, seppur dopo tante ore di lavoro molto difficile da parte dei vigili del fuoco. Altre squadre di emergenza hanno raggiunto la regione di Vurnarsky, mentre i tecnici stanno adesso provando sia a chiarire la dinamica che a valutare gli effettivi danni sulla struttura.

Lo spettro di un nuovo sabotaggio

Il gasdotto è tra i più importanti della regione. La condotta termina la sua corsa a Uzhhorod, il capoluogo della regione ucraina della Transcarpazia confinante con la Slovacchia. Porta quindi il gas non solo in Ucraina, ma anche nel cuore dell'Europa. A confermarlo su Rossija24 è stato il governatore della repubblica di Chuvask, Oleg Nikolaev. "Questo è una condotta centrale che non viene usata per fornire gas alla Repubblica di Chuvask - ha detto - Si tratta di gas di transito usato per pompaggio del gas per i Paesi europei".

Quanto accaduto a Vurnarsky in tempo di pace sarebbe stato subito etichettato come un normale incidente. Ma da quando è scoppiato il conflitto tra Mosca e Kiev, in territorio russo di incidenti del genere ne sono stati contati parecchi. E su tutti c'è sempre stato lo spettro di un sabotaggio.

Un'azione cioè portata avanti dai servizi di Kiev per danneggiare economicamente e nel morale la Russia. In diverse parti della federazione sono stati infatti riportati, da marzo a oggi, decine di episodi contrassegnati da danneggiamenti ed esplosioni nelle infrastrutture energetiche.

In alcuni casi Mosca ha parlato esplicitamente di sabotaggio, in altri invece di incidenti.

A prescindere dalle dinamiche di quanto successo nelle scorse ore, il pericolo adesso sta nella possibilità di una minore fornitura di gas verso l'Europa, vista soprattutto l'importanza strategica del gasdotto.

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