
Nel documento preliminare delle conclusioni del vertice straordinario dell'UE in programma giovedì, emerge un appello dei 27 leader europei affinché gli Stati membri incrementino in modo significativo le spese per la Difesa. Parallelamente, si sollecita la Commissione europea a individuare nuove fonti di finanziamento a livello comunitario, valutando anche una maggiore flessibilità nell’impiego dei fondi strutturali. L’invito è accompagnato dalla richiesta di presentare al più presto proposte concrete in questa direzione.
Dagli Usa, il segretario di Stato americano, Marco Rubio, ha ringraziato il Regno Unito e il suo segretario di Stato per gli affari esteri, David Lammy, per aver incoraggiato l'Europa a provvedere per la sua Difesa e per l'impegno per raggiungere un accordo di pace in Ucraina. Lo ha reso noto il dipartimento di Stato. Durante una telefonata con Lammy, Rubio ha confermato che Washington è pronta per negoziare la fine del conflitto e che continuerà a lavorare con il Regno Unito per la pace.
La riunione straordinaria del 6 marzo si svolgerà sullo sfondo delle esortazioni degli Stati Uniti agli europei a farsi carico della propria difesa e del rischio di un ritiro degli Stati Uniti dall'architettura di sicurezza del continente. Si prevede che il dibattito si concentrerà sulla ricerca di centinaia di miliardi per sostenere la riforma del settore per progetti di difesa tanto necessari, come lo scudo di difesa aerea, le munizioni, la difesa informatica e il confine tra Bielorussia e Russia. Sebbene i fondi di coesione possano già essere utilizzati per aiutare i produttori di difesa a stabilirsi, questo non avviene quasi mai. Pertanto, i paesi dell'UE stanno ora aspettando il via libera della Commissione per spingerli in questa direzione.
La Banca europea per gli investimenti potrebbe rivedere il suo ruolo nel finanziamento della difesa, un tema ora sotto la lente dei leader europei. Secondo una bozza del testo in discussione, i Paesi dell'UE valuteranno la possibilità di riconsiderare l’elenco delle attività escluse. Finora, la politica di prestito della BEI ha escluso investimenti in armamenti e produzioni strettamente militari. Parallelamente, la Commissione europea ha finora puntato sulla flessibilità delle regole di bilancio per agevolare gli Stati membri intenzionati a rafforzare le proprie capacità difensive.
Stando a quanto uscito negli scorsi giorni, Bruxelles avrebbe proposto di ampliare i margini di manovra per i singoli Paesi, ricorrendo alla clausola di salvaguardia nazionale e rivedendo la definizione di spesa per la Difesa, così da facilitare nuovi investimenti nel settore.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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