Il fronte nord, la visita di Sunak e il valico di Rafah: cos'è successo oggi tra Israele e Hamas

Le Idf hanno condotto raid notturni e blitz di terra nella Striscia di Gaza. Al confine con il Libano si sono registrati diversi scontri e lanci di missili. Il premier britannico Sunak è atterrato a Tel Aviv e si è raggiunto l'acccordo per l'apertura del valico di Rafah

Il fronte nord, la visita di Sunak e il valico di Rafah: cos'è successo oggi tra Israele e Hamas
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Ancora raid notturni sulla Striscia di Gaza. Nelle prime ore del mattino, le Idf hanno condotto diverse incursioni nell'enclave palestinese, in cerca degli ostaggi. Altri leader di Hamas sono stati eliminati, tra cui la "vedova nera" Jamila al-Shanti, e da venerdì il valico di Rafah sarà aperto al passaggio degli aiuti umanitari destinati agli sfollati palestinesi.

Tensione al fronte nord: scontri tra Idf e Hezbollah

Mentre ancora si attende l’inizio delle operazioni di terra a Gaza, il fronte nord tra Israele e Libano è stato teatro di numerosi scontri. In mattinata, i combattenti di Hezbollah hanno lanciato missili anticarro contro due kibbutz e alcune basi delle Idf, che ha risposto con bombardamenti di artiglieria, attacchi di droni e colpi di carri armati.

Nel pomeriggio, le milizie filo-sciite hanno rinnovato i loro attacchi, lanciando anche nove razzi e costringendo la popolazione degli insediamenti settentrionali a ripararsi nei rifugi. Verso sera, l’allarme antiaereo è suonato in tutto il Paese per un lancio combinato di missili da Gaza e dai territori controllati da Beirut. Hamas ha rivendicato entrambi gli attacchi.

Durante la giornata, l’organizzazione terroristica palestinese ha bersagliato con decine di razzi anche le regioni centrali di Israele, Tel Aviv e la città di Ashkelon.

Rishi Sunak atterra a Tel Aviv: "Siamo con voi"

Il primo ministro inglese Rishi Sunak è atterrato in Israele, per la sua visita di solidarietà allo Stato ebraico. Ha incontrato il premier Benjamin Netanyahu e il capo di Stato Isaac Herzog. L’inquilino di Downing Street ha ribadito il suo supporto a Tel Aviv, ma anche la sua intenzione di “fermare ogni ulteriore pericolosa escalation, perché troppe vite sono già andate perdute”.

Il presidente israeliano, nel bilaterale con Sunak, si è scagliato contro la Bbc che, nei suoi servizi, non ha definito Hamas come un’organizzazione terroristica: “Nelle democrazie moderne, non si può interferire ma dal momento che la Bbc è conosciuta come britannica in tutto il mondo, ci deve essere una protesta per correggerla. Di cosa altro hanno bisogno di vedere per capire che si tratta di un'atroce organizzazione terroristica?".

Il premier Netanyahu, durante il colloquio con il suo omologo britannico, ha affermato che il suo Paese sta combattendo “una battaglia per il nostro futuro. Da una parte c'è l'asse del male con l'Iran, dall'altra la forza del progresso”. Il primo ministro di Tel Aviv ha anche ricordato a Rishi Sunak che “voi avete combattuto 80 anni fa i nazisti, ora dobbiamo combattere insieme Hamas che è il nuovo nazismo”.

Apertura del valico di Rafah: accordo raggiunto all'Onu

Oggi è stato raggiunto l’accordo per l’apertura del valico di Rafah tra Egitto e Gaza, grazie alla mediazione delle Nazioni Unite. Come richiesto da Israele, osservatori internazionali ispezioneranno tutti i camion che trasporteranno aiuti umanitari alla popolazione palestinese.

Secondo Martin Griffiths, capo delle situazioni di emergenza delle Nazioni Unite, servirebbero almeno

100 carichi al giorno per far fronte ai bisogni degli sfollati. Il valico sarà aperto venerdì, dopo la fine dei lavori di riparazione della strada distrutta dai bombardamenti israeliani.

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