“Grande responsabilità”. Partita la nave-ospedale Vulcano per l’emergenza di Gaza

L'unità di supporto logistico italiana Vulcano è salpata da Civitavecchia con 170 marinai, di cui 30 assegnati alla struttura sanitaria per l'emergenza umanitaria a Gaza

“Grande responsabilità”. Partita la nave-ospedale Vulcano per l’emergenza di Gaza
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Come annunciato dal ministro Guido Crosetto, l'Italia ha mosso dal porto di Civitavecchia la nave Vulcano della Marina Militare, che in queste ore è diretta verso il Mediterraneo orientale. La particolarità, nonché l'importanza, di questa nave è che a bordo dispone di un ospedale completo per le emergenze, il Role 2, un "segno concreto degli aiuti umanitari dell'Italia per la popolazione di Gaza. A breve invio anche di ospedale da campo della Difesa. Per noi è dovere morale prima ancora che politico". Così il ministro della Difesa su Twitter ha spiegato il senso della missione italiana.

Nella giornata di domani, la nave Vulcano convergerà verso Cipro, dove incrocerà altre navi italiane già presenti in loco, San Giusto, Fasan, Margottini e Thaon di Revel. Questi assetti italiani si trovano da tempo in quel quadrante del bacino e sono impegnate nell'operazione "Mediterraneo sicuro". Dopo un passaggio sull'isola, la nave Vulcano verrà spostata in una posizione in cui potrà tornare maggiormente utile allo scopo. Questa nave rappresenta per la Marina italiana, e per le forze armate in generale, un'unità di supporto logistico fondamentale. Varata nel 2018 a bordo dispone di ambulatori, strumenti diagnostici e sale operatorie. La sua presenza rafforzerà le capacità sanitarie del dispositivo già presente in zona e garantirà, inoltre, il trasporto di ulteriore materiale di prima necessità e medicinali.

A bordo trovano spazio 170 marinai specializzati e di alta formazione, di cui oltre 170 marinai, di cui circa 30 impiegati nella struttura sanitaria, incluse 2 infermiere volontarie della Croce rossa. A loro, in tempi brevi, si unirà, con un volo militare, personale sanitario interforze composto da: 3 anestesisti, 2 chirurghi, 1 ortopedico, 8 infermieri di area critica/rianimazione, 3 infermieri strumentisti, 8 infermieri, 1 tecnico di radiologia e 2 biologi. La nave Vulcano e l'ospedale da campo potranno ospitare a bordo, in caso di necessità, anche personale esterno alle forze armate, medico e sanitario di altri Paesi e organizzazioni che vorranno prendere parte al progetto.

Al comando della nave si trova il tenente di vascello Lorenzo Bonicelli della Vite, che ha spiegato che il suo assetto "è anche in grado di assicurare rifornimenti in mare e la sussistenza di piccole cittadine per la produzione elettrica e la fornitura di acqua". Vulcano sarà la prima nave ospedaliera ad arrivare in zona e, come ha sottolineato il comandante, questa è una grande responsabilità per l'Italia.

"Cercheremo di sfruttare al massimo quello che abbiamo a bordo per dare sostegno a chi ne ha bisogno in quel momento. Sentiamo la responsabilità ma siamo pronti. Ci è stato ordinato di andare e l'equipaggio è felice di fare un'attività preziosa non solo per l'Italia, ma in generale", ha concluso Bonicelli della Vite.

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