Idf: "Morto Safieddine". Il successore di Nasrallah era alla guida di Hezbollah

Dell'uomo non si avevano più tracce dal raid in quel di Beirut dello scorso 4 ottobre. Ora arriva la conferma delle forze israeliane

Idf: "Morto Safieddine". Il successore di Nasrallah era alla guida di Hezbollah
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Il sospetto c'era ma ora giunge la conferma: Hashem Safieddine, cugino e successore di Hassan Nasrallah alla leadership di Hezbollah, è morto nel raid dello scorso 4 ottobre. Lo hanno annunciato le Idf: secondo l'esercito israeliano, Safieddine è stato ucciso insieme al capo della divisione di intelligence del gruppo terroristico, Hussein Ali Hazima. Il raid di inizio mese è stato giudicato come il più pesante di quelli condotti da Tel Aviv su Beirut dall'inizio delle operazioni.

L'attacco aveva preso di mira il quartier generale sotterraneo dell'intelligence di Hezbollah a Beirut, che secondo l'esercito si trova "nel cuore di una popolazione civile" nella periferia meridionale della capitale libanese, Dahiyeh. Le Idf affermano che più di 25 membri della divisione di intelligence di Hezbollah si trovavano nel quartier generale quando è stato effettuato l'attacco, tra cui altri comandanti di alto rango. Fra loro, Bilal Saib Aish, che era responsabile della raccolta di informazioni aeree nel quartier generale dell'intelligence di Hezbollah in Siria. Safieddine era stato fuori contatto dall'attacco, ma solo oggi le forze israeliane hanno dichiarato di poter confermare la sua morte. Hezbollah non ha ancora annunciato nulla al riguardo.

A dare l'annuncio, il capo di Stato maggiore dell'Idf Herzl Halevi, che ha dichiarato che Safieddine è stato ucciso in un attacco aereo israeliano a Beirut tre settimane fa. Halevi ha affermato che Israele "ha raggiunto Nasrallah, il suo successore e la maggior parte della leadership di Hezbollah. Raggiungeremo chiunque minacci la sicurezza dei cittadini dello Stato di Israele". Preludio dell'annuncio, era stato il video di Benjamin Netanyahu dello scorso 8 ottobre nel quale il premier israeliano dava ormai per quasi certa la morte di Safieddine e si appellava al popolo libanese.

Saffieddine, classe 1964, supervisionava gli affari politici di Hezbollah ed era membro del Consiglio della Jihad del gruppo. Pezzo da novanta della gerarchia di Hezbollah fin dalla fondazione del gruppo nel 1982, negli anni '80, avrebbe ricevuto la sua formazione politica e spirituale in Iran, per poi assumere nel 1992 la guida dell'Assemblea esecutiva, dopo che Nasrallah era diventato segretario generale. Dopo aver accusato Israele di aver pianificato di assassinare la leadership di Hezbollah, Nasrallah nominò Safieddine come suo successore nell'ottobre 2008. Questo passaggio di consegne sarebbe stato agevolato non solo dal legame di parentela, ma anche dall'impressionante somiglianza fisica tra i due.

Il Dipartimento di Stato americano lo aveva designato come terrorista nel 2017 così come il Regno dell'Arabia Saudita, ai sensi della legge sui reati e il finanziamento del terrorismo. Fortissimi anche i suoi legami con la madre patria di Hezbollah: l'Iran.

Suo figlio Riza Saffieddine, infatti, aveva sposato Zeinab Soleimani, figlia del generale dei Quds iraniani Qassem Soleimani, ucciso nel gennaio 2020 in un agguato a Baghdad su ordine di Donald Trump.

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