"È stato un missile ucraino". La rivelazione sull'attacco al mercato in Donbass: cos'è successo

Il giornale americano sostiene che sia stato un 9M38 ucraino a provocare la morte di 15 civili e il ferimento di altri 30. Il presidente Zelensky aveva accusato i "terroristi" russi

"È stato un missile ucraino". La rivelazione sull'attacco al mercato in Donbass: cos'è successo
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La guerra in Ucraina ha mietuto migliaia di vittime tra la popolazione civile. Da entrambi i lati del fronte, gli attacchi contro obiettivi ritenuti strategicamente rilevanti hanno spesso coinvolto coloro che non sono riusciti a scappare o hanno deciso di non abbandonare le proprie case. Il bombardamento del mercato di Kostiantynivka del 6 settembre del 2023 è stato uno degli episodi più sanguinosi dall’inizio del conflitto. La caduta di un missile sulle strade affollate ha provocato la morte di 15 civili e il ferimento di altri 30.

Poche ore dopo la strage, il presidente Volodymyr Zelensky ha incolpato dell’attacco i “terroristi” russi. L’indagine del New York Times pubblicata il 19 settembre, però, sembra suggerire un’altra versione dei fatti. Le prove raccolte e analizzate dal giornale americano, come frammenti dell’ordigno, immagini satellitari, post sui social media e testimonianze dirette, suggeriscono che la tragedia sia stata causata da un missile dell’antiaerea ucraina lanciato da un sistema Buk. Il caso, quindi, potrebbe configurarsi come un catastrofico incidente. Esperti di difesa aerea intervistati dal giornale hanno spiegato che vi sono molti motivi per cui un razzo del genere può essere finito fuori rotta, come un malfunzionamento elettronico o un’aletta di guida danneggiata al momento del lancio.

Le indagini del New York Times

Nei filmati delle telecamere di sorveglianza raccolti dal Times si possono vedere distintamente tre persone che, sentendo il rumore del missile, si voltano in direzione delle linee ucraine. Inoltre, il riflesso dell’ordigno in avvicinamento da nord-est è visibile sui tettucci delle macchine parcheggiate. La direzione di provenienza del missile è ulteriormente corroborata dal luogo dell’esplosione e dalla distribuzione dei danni attorno al cratere. Pare inoltre che gli ucraini abbiano lanciato due missili alcuni minuti prima dell’impatto dalle loro postazioni a Druzhkivka, un paese a circa 16 chilometri a nord-ovest di Kostiantynivka. Questa informazione è stata confermata da un gruppo Telegram locale, da due testimoni oculari e da un sopraluogo dei giornalisti. La tempistica del secondo lancio (14:03) sarebbe compatibile con l’impatto nel mercato (14:04).

Per quanto riguarda la tipologia dell’ordigno, la misurazione della larghezza dei frammenti recuperati dal luogo dello schianto e le valutazioni degli esperti concordano sul fatto che si sia trattato di un 9M38, un missile a disposizione sia dell’esercito ucraino, sia dell’esercito russo, e utilizzato nei sistemi S-300, S-400 e Buk. Restano ancora da chiarire le motivazioni di questo incidente. Se si fosse effettivamente trattato di un missile ucraino, l’ipotesi più probabile sarebbe un malfunzionamento in volo. Considerando che gli 9M38 hanno una gittata massima di circa 27 chilometri, l’esplosione sarebbe avvenuta quando vi era ancora carburante presente nel motore. Questo potrebbe spiegare i vasti segni di bruciature presenti nella zona del mercato.

La versione di Kiev

L'Sbu (Servizio di sicurezza dell'Ucraina) ha rapidamente risposto alle ipotesi del New York Times. In una nota diffusa tramite il proprio servizio stampa, ha confermato da un lato che l'indagine è ancora in corso, ma dall'altro che i colpevoli della strage sono i russi: "Gli invasori hanno colpito il mercato di Kostiantynivka, nella regione di Donetsk, utilizzando un S-300. Ciò è dimostrato, in particolare, dai frammenti di razzi identificati e sequestrati sul luogo della tragedia". L'Sbu si è rifiutato di commentare oltre e ha raccomandato di attendere i risultati ufficiali dell'investigazione.

L'Ukrayinska Pravda, che ha riportato il comunicato, ha sottolineato che fonti militari hanno negato l'utilizzo di sistemi Buk nella giornata del 6 settembre e che gli inquirenti ucraini stanno analizzando "una serie di altro materiale che indica il coinvolgimento del nemico in questo attacco", prove che non sarebbero in possesso dei giornalisti del Times.

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