Hezbollah rivendica l'attacco alla casa di Netanyahu. Houthi: "Lanciato missile ipersonico contro Israele" | La diretta

Le persone finite in manette sono accusati di aver pianificato attacchi contro lo Stato ebraico. Distrutta una base navale di Hezbollah

Hezbollah rivendica l'attacco alla casa di Netanyahu. Houthi: "Lanciato missile ipersonico contro Israele" | La diretta
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Continua lo scambio di colpi tra Israele ed Hezbollah. I terroristi libanesi hanno lanciato razzi conto diverse installazioni militari nelle zone centrali e settentrionali dello Stato ebraico, mentre le Idf hanno annunciato di aver distrutto uno dei bunker sotterranei contenenti l'oro e il denaro del Partito di Dio. Gli Stati Uniti, intanto, hanno annunciato una proposta di cessate il fuoco tra Tel Aviv e i miliziani filo-iran che prevederebbe un maggior potere della missione Unifil. Il presidente del parlamento di Beirut e il primo ministro Najib Mikati, però, ha dichiarato che non accetteranno alcuna modifica al mandato della missione Onu o alla risoluzione 1701.

15.48 - Raid Idf rade al suolo edificio nel sud di Beirut

Un attacco aereo israeliano ha raso al suolo un edificio nel sobborgo meridionale di Beirut, capitale del Libano. L'attacco è avvenuto 40 minuti dopo che il portavoce militare israeliano Avichay Adraee aveva lanciato un avvertimento, affermando che i due edifici presi di mira contenevano “strutture di Hezbollah”. L'edificio si trovava in un'area molto trafficata, di fronte a un grande parco che è diventato un rifugio per molte famiglie sfollate. Inoltre, non è lontano dalla residenza dell'ambasciatore francese. Al momento dell'avvertimento, il portavoce principale di Hezbollah stava tenendo una conferenza stampa programmata a poche centinaia di metri dall'area colpita. L'evento è stato rapidamente interrotto e i giornalisti e il portavoce hanno evacuato il luogo.

15.13 - Houthi: "Lanciato un missile ipersonico contro Israele"

Gli Houthi yemeniti del movimento ribelle Ansar Allah hanno lanciato un attacco missilistico ipersonico su una base militare situata nel centro di Israele. Lo ha affermato il rappresentante delle forze armate formate dai ribelli, Yahya Saria, citato dall'agenzia di stampa russa Tass. "Le forze armate yemenite hanno effettuato un'operazione militare, colpendo una base militare israeliana a est dell'area occupata di Giaffa con un missile balistico ipersonico Palestine 2", ha detto un portavoce del movimento sul canale televisivo Al Masirah di proprietà degli Houthi.

14.53 - Croce Rossa: tre soccorritori feriti in raid Idf in Libano

Tre soccorritori sono rimasti feriti in un attacco israeliano contro la città di Nabatiyeh, nel sud del Libano. Lo fa sapere la Croce Rossa libanese. "A seguito di un attacco a Nabatiyeh, quattro squadre di ambulanze della Croce Rossa libanese sono state inviate sul posto per salvare le vittime", ha affermato la Ong in una nota. "Il sito è stato nuovamente bombardato e tre volontari della Croce Rossa libanese sono stati feriti da schegge e portati in ospedale", ha aggiunto.

14.41 - Borrell: "Condanno attacchi all'Unrwa, serve tregua"

"Dopo giorni di azione militare, le notizie dal nord di Gaza sono terribili. La sofferenza umana causata dalla carestia e dagli sfollamenti forzati non può essere giustificata. Condanno i pesanti bombardamenti e la distruzione delle strutture dell'Unrwa. Sostengo la richiesta di una tregua immediata per consentire l'aiuto umanitario e il passaggio sicuro degli sfollati. Gli osservatori internazionali e i media devono avere accesso". Lo scrive su X l'Alto rappresentante per la Politica estera dell'Ue, Josep Borrell.

14.34 - Hezbollah: "Negoziato avviato sotto il fuoco non puà essere ripreso con la politica"

"Quello avviato sotto il fuoco non può essere ripreso attraverso la politica". Lo ha detto il responsabile delle relazioni con i media di Hezbollah, Muhammad Afif, in riferimento ai negoziati avviati ieri a Beirut dall'inviato presidenziale americano Amos Hochstein. In una conferenza stampa, Afif ha ribadito che "non ci sarà una tregua sotto il fuoco israeliano".

13.55 - Hezbollah rivendica l'attacco alla casa di Netanyahu

Hezbollah ha rivendicato la responsabilità dell'attacco condotto con droni contro la residenza del premier israeliano Benjamin Netanyahu a Cesarea la scorsa settimana. Lo ha dichiarato il portavoce di Hezbollah Mohammed Afif nel corso di una conferenza stampa. Hezbollah "rivendica la sua piena, completa ed esclusiva responsabilità per l'operazione di Cesarea che ha avuto come obiettivo Netanyahu", ha detto ai giornalisti Afif.

13.21 - Esplosione a Tel Aviv per caduta di un missile di Hezbollah

Una forte esplosione è stata udita a Tel Aviv a causa di un razzo lanciato dal Libano e atterrato in un'area aperta. Lo hanno riferito le Forze di difesa di Israele (Idf) attraverso i loro canali, aggiungendo che il lancio non ha attivato le sirene di allarme e che non sono stati segnalati feriti. Le Idf affermano inoltre che circa 45 razzi sono stati lanciati dal Libano verso le Alture del Golan e sono atterrati in aree aperte.

13.09 - Idf: cinque droni intercettati e abbattuti sul Mediterraneo

Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno intercettato e abbattuto cinque droni sul Mediterraneo con elicotteri e aerei da combattimento. Lo hanno reso noto le stesse Idf, precisando che gli obiettivi sono stati distrutti prima che entrassero nello spazio aereo israeliano. In concomitanza con l'attacco, le autorità israeliane avevano sospeso e poi ripristinato le partenze e i decolli dall'aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv. Le Idf hanno fatto sapere che non vi è più alcun timore di incidenti di sicurezza nei pressi dello scalo.

13.06 - Hamas: feriti e uccisi soldati Idf in imboscata a Jabalia

Le Brigate al-Qassam, il braccio armato del movimento islamista palestinese Hamas, ha affermato di aver "ucciso e ferito" un certo numero di militari delle Forze di difesa di Israele (Idf) a Jabalia, nel nord della Striscia di Gaza. Il gruppo ha precisato che i suoi miliziani hanno teso un'imboscata a quattro veicoli israeliani carichi di esplosivo nel campo profughi di Jabalia. "Un carro armato, un veicolo corazzato per il trasporto di personale e due bulldozer D9 facevano parte del convoglio, che è stato colpito da razzi Yassin-105 e da un ordigno esplosivo Shawaz", si legge in un post su Telegram delle Brigate al Qassam. L'esplosione dell'equipaggiamento ha provocato vittime tra i militari israeliani, ha aggiunto il gruppo.

12.20 - Unrwa: "Sos personale nel nord di Gaza"

Il capo dell'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi Philippe Lazzarini ha lanciato su X un'allerta per il personale Unrwa nel Nord della Striscia, che pare non riesca a trovare cibo, acqua o assistenza medica. "L'odore della morte è ovunque mentre i corpi vengono abbandonati sulle strade o sotto le macerie. Le missioni per rimuovere i corpi o fornire assistenza umanitaria vengono negate. Nel Nord di Gaza, le persone aspettano solo di morire".

11.30 - Attacco israeliano vicino al valico tra Siria e Libano

L'agenzia di stampa statale libanese afferma che un altro attacco aereo israeliano ha preso di mira il principale valico di frontiera del Libano con la Siria, lasciando un secondo grande cratere sull'autostrada che lo attraversa. Il raid, avvenuto nelle prime ore di oggi, ha colpito più vicino al lato siriano del valico, noto come Jdeidet Yabous. Anche la tv siriana ha riferito di un attacco aereo nella zona di confine. Il raid ha impedito ai veicoli di attraversare il valico che decine di migliaia di persone hanno utilizzato per fuggire in Siria.

11.06 - Idf: colpito obiettivo vicino a ospedale Hariri, struttura non era bersaglio

I caccia israeliani hanno colpito un bersaglio di Hezbollah vicino all'Ospedale Rafik Hariri a Beirut nella tarda serata di ieri ma non hanno preso di mira l'ospedale, che non è rimasto coinvolto nel raid. Ad affermarlo oggi sono i militari israeliani, citati da Hàaretz, dopo che il ministero della Salute di Beirut aveva aggiornato a 13 morti e 57 feriti il bilancio del raid, parlando di danni importanti constatati nella struttura sanitaria.

11.00 - Oltre 200 artisti chiedono al premier spagnolo Sanchez lo sto alle armi ad Israele

Oltre 250 personalità del mondo della cultura spagnolo hanno inviato una lettera al premier Pedro Sanchez per chiedere l'embargo totale sulle armi a Israele. Tra loro anche il regista pluripremiato Pedro Almodóvar e l'attrice Alba Flores, nota al grande pubblico per l'interpretazione di Nairobi nella serie La casa di carta. "Le chiediamo di agire con urgenza per imporre un embargo completo sulle armi a Israele. Gli embarghi sulle armi sono una misura potente per aiutare a mantenere la pace e si sono dimostrati efficaci in molti altri contesti", si legge nella lettera. "A livello internazionale, la Spagna si è distinta come Paese che si è schierato a favore della pace e del popolo palestinese. Ma questo non è sufficiente. Finché la Spagna continuerà ad avere relazioni militari con Israele, rimarrà complice di questo massacro", sottolineano gli artisti.

10.54 - Iran: "Sanno cosa li attende se attaccano i nostri siti nucleari"

"Sanno quale risposta li attende se attaccano i nostri impianti nucleari". Lo ha detto il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, come riporta l'agenzia iraniana Mehr, passato un mese dall'attacco missilistico iraniano contro Israele del primo ottobre. "Tutti i Paesi nella regione hanno manifestato la loro contrarietà rispetto a un attacco israeliano all'Iran, soprattutto ai nostri siti nucleari - ha affermato - Ribadiamo che l'Iran risponderebbe allo stesso modo se Israele attaccasse."

10.30 - Blinken in Israele per cercare un accordo di tregua a Gaza

Il segretario di Stato americano è atterrato a Tel Aviv. Parteciperà ad una serie di incontri con i vertici dello Stato ebraico riguardo al conflitto nella Striscia e in Libano.

10.22 - Idf: colpita base navale di Hezbollah

Durante la notte, le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno riferito di aver colpito una base navale di Hezbollah a Beirut, capitale del Libano. Secondo i militari, la base veniva utilizzata da Hezbollah per immagazzinare imbarcazioni veloci, effettuare test e addestrare le sue forze navali. Ulteriori attacchi a Beirut durante la notte hanno colpito depositi di armi, centri di comando e altre infrastrutture, alcune delle quali erano sotterranee, aggiunge l'Idf. Lo riporta il Times of Israel.

10.18 - Raid Idf vicino all'ospedale Hariri di Beirut: 13 morti e 57 feriti

Il bilancio del raid israeliano contro una zona vicina all'ospedale Hariri a Jnah, periferia di Beirut, è salito a 13 morti, tra loro un bambino, e 57 feriti, sette dei quali versano in condizioni critiche. Ad annunciarlo è stato il ministero della Salute libanese, precisando che nell'ospedale sono stati constatati "danni importanti".

9.30 - Altri sette isrealiani arrestati per presunto spionaggio a favore dell'Iran

La polizia israeliana ha arrestato sette persone residenti a Gerusalemme est con l'accusa di spionaggio a favore dell'Iran. A scriverlo è il Jerusalem Post, citando notizie diffuse questa mattina da altri media israeliani. I sette arresti, precisa, si aggiungono a quelli compiuti ieri.

I residenti di Gerusalemme Est finiti in manette per presunto spionaggio a favore dell'Iran sono sospettati di aver pianificato attentati in Israele, tra cui l'assassinio di uno scienziato nucleare israeliano e di un sindaco nel centro di Israele. A scriverne è il Times of Israel. I sospetti hanno tutti un'età compresa tra i 19 e i 23 anni, secondo quanto dichiarato da funzionari della polizia e dello Shin Bet. Il leader del gruppo, un 23enne di nome Rami Alian, è stato reclutato da un agente iraniano. Nessuno dei sospetti aveva precedenti penali o relativi alla sicurezza. La cellula è stata attiva per circa due anni, rende ancora noto il giornale.

Varie le missioni che le sono state affidate, per le quali le presunte spie sono state pagate migliaia di shekel. Tra queste un attentato: ad Alian sono stati forniti la foto e l'indirizzo dello scienziato nucleare da colpire in cambio del pagamento, in caso di successo, di 200mila Nis (circa 53mila dollari).

Alian, secondo le autorità israeliane, avrebbe avviato i preparativi ma la cellula è stata arrestata prima che potesse entrare in azione. Secondo Channel 12, Alian ha dichiarato agli investigatori di agire consapevolmente a favore degli iraniani e di voler danneggiare la sicurezza nazionale, citando la guerra a Gaza.

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