Il "piano Biden" per il Medio Oriente sembra già sortire i suoi effetti nella politica domestica israeliana. Il ministro Benny Gantz ha, infatti, chiesto che il gabinetto di guerra israeliano si riunisca il prima possibile, alla luce del discorso di ieri del presidente degli Stati Uniti in cui ha annunciato la road map per la cessazione delle ostilità. Un piano che, al momento, sembra incontrare il favore di Israele ma anche di Hamas.
"Gli Stati Uniti hanno sempre dimostrato, e in particolare dall'inizio della guerra, il loro impegno per la sicurezza di Israele e la restituzione di tutti gli ostaggi", afferma Gantz in una nota. "L'intero Stato d'Israele è unito nel desiderio di restituire i nostri ostaggi, questo è il massimo obbligo morale che non diminuisce l'obbligo di raggiungere tutti gli obiettivi della guerra", continua. Sottolineando che Israele è impegnato a continuare a promuovere il piano per la restituzione degli ostaggi formulato dal gruppo negoziale e approvato all'unanimità dal gabinetto di guerra, Gantz ora afferma che il gabinetto di guerra deve essere convocato al più presto possibile insieme ai negoziatori per formulare i prossimi passi.
E mentre la diplomazia continua il suo indefesso lavorìo, arriva l'annuncio che Il Cairo ospiterà un incontro tra rappresentanti di Egitto, Stati Uniti e Israele per discutere la riapertura del valico di Rafah, secondo una fonte egiziana di alto livello citata da Al Qahera News. "L'Egitto ritiene Israele responsabile delle conseguenze della chiusura e del peggioramento della situazione umanitaria nella Striscia di Gaza," ha dichiarato la fonte.
Con l'accelerazione degli eventi e dell'eventuale negoziato, iniziano a trapelare i primi retroscena delle ultime ore. La Casa Bianca avrebbe informato in anticipo Gantz, assieme al il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant, del discorso del presidente Biden sulla crisi a Gaza, fornendo loro dettagli generali sul suo contenuto. Lo ha riferito un funzionario americano citato dal giornalista di Axios, Barak Ravid. Secondo il funzionario, la Casa Bianca è rimasta delusa dalla reazione iniziale di Gantz all'aggiornamento nonché del fatto che non abbia pubblicato alcuna dichiarazione sul discorso. L'ufficio di Gantz e l'ufficio del ministro della Difesa non hanno commentato la notizia. L'aggiornamento inviato a Gantz è avvenuto contemporaneamente a quello inviato all'ufficio del primo ministro e all'ambasciatore israeliano a Washington, Mike Herzog.
Nel frattempo, notizia di ieri, trema la politica interna a Tel Aviv. Il partito israeliano di Unità Nazionale di Gantz potrebbe lasciare il governo di Benjamin Netanyahu prima dell'8 giugno. Due giorni fa, secondo i funzionari del partito, la parlamentare di Unità Nazionale, Pnina Tamano-Shata, aveva presentato un disegno di legge per sciogliere la 25esima Knesset come parte del piano di Gantz di tenere elezioni anticipate entro ottobre. A metà maggio Gantz aveva presentato un ultimatum al governo Netanyahu, dicendo che se le sue richieste non fossero state soddisfatte entro l'8 giugno, si sarebbe ritirato dal governo di unità formatosi dopo il 7 ottobre.
Tamano-Shata ha presentato il provvedimento sostenendo che gli attacchi di Hamas sono stati "un disastro che richiede di fare un passo indietro per ottenere il sostegno della popolazione per formare un "governo di unità ampio e stabile". Un disastro che impone di ritornare alle urne e di ricevere la fiducia del popolo, di istituire un governo di unità ampia e stabile "che possa guidare con sicurezza di fronte alle enormi sfide che ci attendono in termini di sicurezza ed economia nella società israeliana".
Tuttavia, il Likud di Netanyahu si è già espresso contro questa proposta definendola inutile e divisiva. Inoltre, ha denunciato che rappresenta una "ricompensa" per i leader del movimento islamista e una "resa alle pressioni internazionali".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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