Lancio di razzi da Siria e Yemen. Truppe israeliane verso Gaza city

La tensione in Medio Oriente resta altissima. Le truppe stanno colpendo Sallah-a-din, l'arteria principale che attraverso l'intera striscia di Gaza

Lancio di razzi da Siria e Yemen. Truppe israeliane verso Gaza city
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La tensione in Medio Oriente resta altissima. Dopo qualche ora di pausa è ripreso il lancio di razzi da Gaza verso le comunità israeliane a ridosso della Striscia, in particolare la cittadina di Netivot. Lo ha fatto sapere l'esercito. Truppe israeliane stanno avanzando verso Gaza City e sono in vista della città. Lo riportano fonti locali secondo cui le truppe stanno colpendo Sallah-a-din, l'arteria principale che attraverso l'intera striscia di Gaza. Secondo testimoni sul posto militari israeliani sarebbero entrati nella parte orientale del rione Sajaya.

Tajani: "Situazione complicata"

È una "situazione veramente complicata" quella in Medio Oriente e, come Italia, "stiamo lavorando in tutti i modi possibili" per "fare in modo che assolutamente la situazione non degeneri". Lo ha dichiarato il vice premier e ministro degli Esteri Antonio Tajani intervenendo a 'Non stop news' su Rtl 102.5 e spiegando che "stiamo seguendo minuto per minuto" la situazione. Tajani ha ricordato che "sono state attaccate alcune basi dei Pasdaran in Siria" e che "la Giordania ha chiesto agli Stati Uniti di mettere in campo i suoi Patriot", i sistemi di difesa missilistici. Tajani ha quindi aggiunto di aver "parlato con il presidente egiziano (Abdel Fattah al-Sisi, ndr)" perché è necessario "lavorare insieme per ridurre la tensione e liberare gli ostaggi, ce ne sono ancora tanti nelle mani di Hamas". Il titolare della Farnesina ha sottolineato che "vogliamo che ci siano sempre meno morti civili, che non hanno nulla a che vedere con gli attentati di Hamas e con questa guerra, sono soltanto delle vittime".

Lanci di razzi

Intanto le truppe israeliane continuano ad aumentare le operazioni all'interno della Striscia di Gaza. Durante la notte "sono stati uccise dozzine di terroristi che si erano barricati in edifici e tunnel tentando di attaccare i soldati". In uno scontro - ha aggiunto - un velivolo, indirizzato dalle truppe di terra ha colpito un luogo di addestramento all'interno di un palazzo con oltre 20 terroristi di Hamas". Negli ultimi giorni sono stati oltre 600 gli obiettivi colpiti. I vertici militari israeliani stanno "estendendo ulteriormente le operazioni" di terra: le truppe sono attestate nel nord dell'enclave palestinese. L'esercito israeliano ha segnalato anche un lancio di razzi e missili dalla Siria e dallo Yemen verso lo Stato ebraico. Fonti israeliane riferiscono di missili da crociera sul Mar Rosso, presumibilmente lanciati dallo Yemen contro Israele. Inoltre, "sono stati identificati lanci di razzi dalla Siria verso il territorio israeliano". Lo ha reso noto l'esercito dello Stato ebraico, precisando che i vettori sono caduti in un'area aperta e che i soldati dell'Idf "hanno risposto con il fuoco".

L'allarme degli Usa

Secondo il consigliere alla Sicurezza nazionale Usa, Jake Sullivan, il rischio che il conflitto si possa allargare è molto elevato. La vice presidente Usa, Kamala Harris, ha spiegato che gli Stati Uniti al momento non hanno "assolutamente intenzione di inviare truppe da combattimento in Israele o a Gaza, né abbiamo in programma di farlo, punto". Harris ha spiegato che gli Stati Uniti non dicono a Israele cosa fare, ma forniscono consulenza, equipaggiamento e sostegno diplomatico. "Israele, senza alcun dubbio, ha il diritto di difendersi. Detto questo è molto importante che non ci sia alcuna confusione tra Hamas e i palestinesi. I palestinesi meritano pari misure di sicurezza e protezione, autodeterminazione e dignità, e noi siamo stati molto chiari sul fatto che le regole della guerra devono essere rispettate e che gli aiuti umanitari devono fluire", ha aggiunto Harris. Joe Biden ha messo in evidenza con il premier israeliano Benjamin Netanyahu la necessità di aumentare il flusso dell'assistenza umanitaria a Gaza in modo "immediato e significativo".

Le mosse di Hezbollah

Il leader di Hezbollah, Sayyed Hasan Nasrallah, terrà un discorso alla tv venerdì 3 novembre, durante una cerimonia di commemorazione "in onore dei martiri caduti in difesa di Gaza". Lo ha annunciato la tv libanese controllata dal movimento sciita Al Manar, aggiungendo che il discorso è previsto alle 15 (ora locale).

Si tratta del primo intervento pubblico del leader del "Partito di Dio" dopo il maxi attacco di Hamas a Israele del 7 ottobre, che ha provocato un'escalation militare anche tra lo Stato ebraico e le milizie libanesi filo-iraniane.

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