Lancio di droni esplosivi su Israele: Hezbollah rivendica l'attacco

Un lancio di droni nel nord di Israele è stato effettuato da Hezbollah come rappresaglia a un attacco di Israele nel sud del Libano. La risposta di Tel Aviv non si è fatta attendere

Lancio di droni esplosivi su Israele: Hezbollah rivendica l'attacco
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Hezbollah ha lanciato il suo attacco sul nord di Israele con una salva di circa 10 missili dal Libano verso la Galilea occidentale. Secondo quanto riportato dall'Idf nessun razzo ha colpito zone abitate ma tutti sono caduti in zone aperte, senza arrecare alcun danno a cose o persone. La reazione di Israele è stata immediata, con un bombardamento sui siti di lancio. Hezbollah si è assunto l'intera responsabilità dell'attacco su Israele, sostenendo di aver bombardato la comunità settentrionale di Eilon con razzi Katyusha come risposta ai recenti attacchi dell'Idf nel Libano meridionale.

Le versioni dell'Idf e di Hezbollah sono molto diverse, perché se da un lato gli israeliani sostengono che siano state colpite zone libere, dall'altro dal Libano riferiscono di aver lanciato "squadroni di droni carichi di esplosivo" contro una base israeliana, quella di Michve Alon, vicino alla città di Safed. Non è chiaro se su questo l'attacco minacciato da giorni ma, vista la portata, è da escludersi. Hezbollah stesso ha riferito che si tratta di una risposta all'attacco di ieri nei pressi di Sidone, dove è stato ucciso un importante membro di Hamas. La rappresaglia per l'uccisione del capo di Hamas, Isma'il Haniyeh, non è ancora avvenuta da parte dell'Iran e non è detto che possa avvenire. Da settimane le delegazioni mondiali sono impegnate a scongiurare una pericolosa escalation che potrebbe allargare il conflitto regionale e aumentare i rischi per i civili.

Israele dice di essere pronta in caso di un attacco su larga scala e sta lavorando per fornire un adeguato preavviso dell'attacco previsto da parte dell'Iran in collaborazione con Hezbollah. "Di fronte al tentativo del nemico di seminare la paura, dobbiamo continuare la vita di tutti i giorni", ha dichiarato il ministro della Difesa dello Stato ebraico, Yoav Gallant, durante una riunione presso il Comando del fronte interno delle Forze di difesa di Israele.

Nel frattempo, il ministro israeliano delle Finanze, Bezalel Smotrich, ha invitato il premier Benjamin Netanyahu a non cadere nella "trappola" per un'intesa che ponga fine al conflitto nell'enclave palestinese prima che sia stato distrutto Hamas, perché darebbe all'organizzazione il tempo di riorganizzarsi.

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