"Non c'è un conto alla rovescia". Stoltenberg frena sulla guerra alla Russia

Il segretario generale della Nato ha assicurato che l'obiettivo dell'Alleanza atlantica è mantenere la pace, esattamente come ha fatto negli ultimi 75 anni, e che non vi sono minacce imminenti contro alcun Paese del blocco a guida Usa

"Non c'è un conto alla rovescia". Stoltenberg frena sulla guerra alla Russia
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Dall’inizio dell’invasione in Ucraina, l’Europa sta guardando con preoccupazione a una possibile futura guerra con la Russia. I Paesi dell’Est hanno iniziato a rafforzare i loro confini e le principali agenzie d’intelligence hanno lanciato l’allarme per attentati e atti di sabotaggio coordinati dal Cremlino. Eppure, secondo il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, non vi è “alcuna minaccia militare imminente contro alcun alleato” del Patto atlantico.

In una conferenza stampa con il presidente finlandese Alexander Stubb, il politico norvegese ha affermato che “questa idea che ci sia una specie di conto alla rovescia per la prossima guerra è sbagliata. Siamo qui per impedire che ciò accada. Lo abbiamo fatto per 75 anni, lo faremo almeno per altrettanti”. Secondo Stoltenberg, la Russia è troppo impegnata con il conflitto contro Kiev e, nonostante abbia spostato truppe lungo il confine orientale della Nato, avrà bisogno di tempo per ricostruire le sue forze una volta terminata la guerra.

Per quanto riguarda il sostengo al Paese invaso, il segretario generale ha spiegato che “ci stiamo concentrando su come stabilire un quadro più forte per il nostro sostegno con il quadro istituzionalizzato per il sostegno all'Ucraina e su come stabilire un impegno finanziario concordato a lungo termine per garantire di essere al fianco dell'Ucraina per tutto il tempo necessario”. L’ipotesi di mandare truppe occidentali al fronte, inoltre, è stata nuovamente esclusa.

Su quest’ultimo punto è intervenuto anche il presidente finlandese Alexander Stubb, sottolineando che la Finlandia non ha intenzione di inviare i propri soldati in Ucraina. “Naturalmente stiamo dialogando con i nostri alleati sulle varie opzioni in cui possiamo aiutare l'Ucraina, siano esse finanziarie, militari o legate alle munizioni”, ha spiegato. “Ma non abbiamo cambiato la nostra linea e continueremo il nostro fermo sostegno sulla base dell'accordo di sicurezza che abbiamo firmato con l'Ucraina il 7 aprile, insieme ai nostri partner nordici”.

Tutte queste dichiarazioni sono un chiaro tentativo di evidenziare il fatto che la Nato non sia direttamente coinvolta nel conflitto. Un passaggio fondamentale, questo, vista l’impennata della tensione con Mosca dovuta alla decisione di molti Paesi di rimuovere le restrizioni imposte a Kiev sull’utilizzo di armi occidentali per colpire il territorio della Federazione.

A tal proposito, il presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato che, in risposta a questo sviluppo, il Cremlino potrebbe decidere di fornire armi a lungo raggio a Paesi terzi in modo che colpiscano gli asset sensibili delle nazioni alleate dell’Ucraina in vari teatri di guerra.

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