Arrestato ex comandante Wagner in Norvegia: aveva chiesto asilo politico

L'ex comandante del gruppo Wagner, Andrei Medvedev, fuggito in Norvegia dieci giorni fa, è stato arrestato dalla polizia norvegese in base alla legge sull'immigrazione. Le ragioni dell'arresto non sono state specificate

Arrestato ex comandante Wagner in Norvegia: aveva chiesto asilo politico

Era fuggito in Norvegia dieci giorni fa, attraversando illegalmente il confine russo-norvegese e presentando domanda di asilo a Oslo, pronto a svelare tutti i segreti del gruppo Wagner. L'ex comandante del plotone paramilitare, Andrei Medvedev, è stato adesso arrestato dalla polizia locale in base alla legge sull'immigrazione. Le ragioni esatte dell'arresto non sono state specificate, ma il suo avvocato ha detto che è dovuto a "violazioni delle norme di sicurezza" che lo circondano.

L'arresto dell'ex comandante del gruppo Wagner

Medvedev, 26 anni, era arrivato in Norvegia tra il 12 e il 13 gennaio. Si era detto pronto a "parlare della sua esperienza nel gruppo Wagner alle persone che indagano sui crimini di guerra". Il ragazzo aveva raccontato di aver combattuto in Ucraina per la Wagner per quattro mesi, prima di disertare a novembre, quando l'organizzazione paramilitare guidata da Yevgeny Prigozhin avrebbe prolungato il suo contratto contro la sua volontà.

Dalle indiscrezioni emerse, sappiamo che l'uomo, un potenziale testimone oculare prezioso per fare chiarezza sulle azioni commesse dal gruppo nel territorio ucraino, è stato interrogato e tenuto sotto stretta sorveglianza in una località segreta. "È stato arrestato in base alla legge sull'immigrazione e si sta valutando la possibilità di internarlo", ha dichiarato all'Afp Jon Andreas Johansen, funzionario di polizia responsabile degli affari dell'immigrazione, in una e-mail.

La polizia, come detto, non specificato le ragioni esatte del suo arresto, né ha fornito ulteriori commenti. Il suo avvocato, Brynjulf Risnes, ha dichiarato che Medvedev è stato arrestato perché si è rifiutato di rispettare tutte le regole di sicurezza che gli sono state imposte. "Pensa che sia necessario", ha detto. "Naturalmente sono state adottate molte misure di sicurezza e per lui è difficile rispettarle. Non è accusato di nulla", ha aggiunto il legale.

La fuga di Medvedev

C'è chi ritiene che l'ex combattente non avrebbe mai potuto attraversare il confine tra Russia e Norvegia, un confine molto sorvegliato, senza ricevere un'adeguata assistenza. Il mercenario 26enne ha raccontato di aver superato, a piedi, il fiume ghiacciato che segna il confine tra i due Paesi, eludendo l'inseguimento delle guardie russe con i cani.

La squadra criminale della polizia norvegese (Kripos), che partecipa all'indagine internazionale sui crimini di guerra in Ucraina, ha iniziato a interrogarlo sabato scorso. I funzionari norvegesi hanno dichiarato che l'uomo avrebbe collaborato. L'Afp non è stata in grado di confermare in modo indipendente la veridicità delle sue dichiarazioni.

Una figura enigmatica

Quella di Andrei Medvedev è una figura enigmatica, sia per il suo passato che per le circostanze che hanno portato alla sua fuga. Medvedev è entrato nel gruppo Wagner lo scorso luglio. Dopo la fine del contratto di 4 mesi, è stato costretto a prolungare il suo servizio. Quindi ha lasciato arbitrariamente la sua unità ed è tornato in Russia.

Qui avrebbe contattato gli attivisti per i diritti umani e spiegato loro che la gente di Prigozhin vorrebbe catturarlo. A dicembre, Medvedev ha rilasciato un'intervista ai giornalisti di The Insider, in cui ha parlato delle esecuzioni e delle perdite del reggimento.

Nel frattempo gli Stati Uniti bolleranno il gruppo Wagner come "organizzazione criminale transnazionale".

Il Cremlino ha minimizzato l'importanza delle sanzioni annunciate da Washington, spiegando che nulla cambierà "a livello pratico". "Non credo che questo abbia alcuna importanza pratica per la Russia e, soprattutto, per Wagner", ha detto il portavoce della presidenza russa, Dmitry Peskov.

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