"Il nostro obiettivo è Putin": l'avvertimento degli 007 di Kiev

Il vice capo della Direzione principale dei servizi ucraini, Vadym Skibitsky, ha dichiarato che l'obiettivo primario di Kiev coincide con Vladimir Putin. Sulla lista nera anche il capo della Wagner Yevgeny Prigozhin

"Il nostro obiettivo è Putin": l'avvertimento degli 007 di Kiev
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L'Ucraina ha espressamente messo nel mirino Vladimir Putin, considerato un "obiettivo primario" per i servizi segreti di Kiev. Nella lista nera degli 007 c'è spazio anche per Yevgeny Prigozhin, capo del gruppo Wagner. Nel frattempo l'offensiva ucraina si sta concretizzando sotto forma di molteplici blitz dislocati lungo l'intero campo di battaglia. Nelle ultime ore i gruppi di resistenza russi Legione Libertà della Russia e Rdc hanno colpito la regione russa di Belgorod, mentre tre droni ucraini hanno cercato di attaccare la nave russa Ivan Khurs nel Mar Nero.

Putin e Prigozhin nel mirino

"La nostra priorità è distruggere il comandante dell'unità che ha ordinato ai suoi uomini di attaccare l'Ucraina", ha dichiarato il vice capo della Direzione principale dei servizi di Kiev, Vadym Skibitsky, in un'intervista al quotidiano tedesco Welt. Il riferimento è ovviamente a Putin, perché è il presidente russo che "coordina e decide cosa succede". "Ci stiamo avvicinando sempre di più", ha aggiunto Skibitsky, sottolineando che anche il capo del Cremlino "ha paura di essere ucciso dal suo stesso popolo".

Skibitsky ha inoltre minacciato di distruggere il porto di Mariupol, definendolo uno dei punti logistici critici delle forze di Mosca. Non solo: il numero due dell'intelligence ucraina ha spiegato anche che gli 007 di Kiev stanno cercando di uccidere Yevgeny Prigozhin. Alla domanda su quale sia la sua relazione con Prigozhin, la risposta secca è stata: "Stiamo cercando di ucciderlo".

Le mosse degli 007 ucraini

In merito al dinamismo mostrato dai servizi di Kiev, il New York Times ha intanto scritto che proprio loro sarebbero dietro l'attacco con droni al Cremlino avvenuto all'inizio del mese, nonostante la smentita del presidente Volodymyr Zelensky.

Il quotidiano statunitense ha citato funzionari dell'intelligence Usa, i quali hanno spiegato di non sapere quale unità speciale abbia effettuato l'attacco il 3 maggio o se Zelensky o altri esponenti del governo ne fossero a conoscenza. Alcuni funzionari ritengono che il presidente non lo sapesse. Ma il consenso, a seguito di una valutazione preliminare, è che siano stati gli ucraini a inviare due droni verso il Cremlino, come sostenuto dalla Russia.

Questa ipotesi si basa su comunicazioni intercettate sia dalla Russia che dall'Ucraina nelle quali da una parte funzionari russi hanno incolpato Kiev per quello che hanno definito un attacco a sorpresa, alimentando dubbi sulla teoria dell'operazione sotto falsa bandiera, dall'altra funzionari ucraini, pur non essendo a conoscenza diretta dell'attacco, hanno affermato di ritenere che il loro Paese fosse il responsabile ultimo dell'operazione.

Controffensiva in corso

Il consigliere presidenziale ucraino, Mykhailo Podolyak, ha in ogni caso specificato che la controffensiva ucraina è già in corso. "Si tratta di decine di diverse azioni per distruggere le forze di occupazione russe in diverse direzioni, che si sono già svolte ieri, si stanno svolgendo oggi e continueranno domani", ha scritto su Twitter.

In risposta alla mossa ucraina, grandi convogli militari russi hanno attraversato per tutta la notte le città di Starobelsk, Lugansk e Krasnodon nella regione ucraina di Lugansk, al confine con la Russia.

Secondo quanto riportato su Telegram dal consigliere del ministero dell'Interno di Kiev, Anton Gerashenko, "Putin ha deciso di rafforzare le difese delle regioni di Belgorod, Bryansk e Kursk dopo un'operazione di ricognizione e sabotaggio riuscita a Belgorod".

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