Un nuovo sistema antiaereo Usa per l'Ucraina?

Nel nuovo pacchetto di aiuti Usa per l'Ucraina si parla di missili Aim-9 che potrebbero essere usati in un "nuovo" sistema di lancio terrestre. Ecco quali potrebbero essere le varie possibilità

Un nuovo sistema antiaereo Usa per l'Ucraina?
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Il segretario alla Difesa statunitense, Lloyd Austin, al termine della sedicesima riunione del gruppo di contatto per la difesa dell'Ucraina tenutosi a Bruxelles, ha affermato che gli Usa, nel loro ultimo pacchetto di assistenza per Kiev del valore di 200 milioni di dollari, invieranno “munizioni Aim-9 per un nuovo sistema di difesa aerea” insieme ad altri aiuti militari che portano il totale complessivo a 43,9 miliardi di dollari dall'inizio del conflitto.

L'Aim-9 “Sidewinder” è un missile a guida infrarossa (ovvero punta una fonte di calore) ben noto e usato da diversi aerei da combattimento, che può anche essere montato su piattaforme di lancio terrestri.

Il sito The War Zone ci ricorda infatti che tra gli anni ’60 e ’90, l’esercito americano ha schierato un sistema di questo tipo, chiamato Chaparral, costituito da un lanciatore quadrinato a torretta montato su un veicolo cingolato derivato dal corazzato M113 o su un rimorchio. La versione terrestre del “Sidewinder” assume la denominazione di Mim-72.

Questo sistema mobile da difesa aerea è stato esportato nel corso degli anni, e a oggi resta in servizio – in numero limitato – anche a Taiwan che nei mesi scorsi ha messo a disposizione i suoi “Hawk” per l'Ucraina attraverso un meccanismo di triangolazione con gli Stati Uniti.

Esiste la possibilità che il “nuovo sistema da difesa aerea” per l’Ucraina possa essere il Chaparral modernizzato o ricondizionato per poter lanciare i missili Aim-9M, ma si potrebbe optare per un'altra soluzione, ovvero usare questi vettori in funzione terra aria montati su un veicolo diverso o su una piattaforma pallettizzata adatta a essere trasportata da mezzi pesanti.

Si era pensato infatti di usare i missili Rim-7 “Sea Sparrow” in Ucraina dai lanciatori Buk di epoca sovietica in servizio nell'esercito ucraino. Sempre per quanto riguarda l'adattamento dei missili su lanciatori terra-aria già esistenti nell'arsenale ucraino, è possibile che Kiev possa usare gli Osa: l'esercito polacco ha già pensato a questa soluzione attraverso la PGZ che aveva dimostrato la possibilità di lanciare i missili Iris-T da un Osa modernizzato.

Combinare gli Osa con gli Aim-9, o anche gli Iris-T, potrebbe essere una soluzione ottimale per l’esercito ucraino in quanto attualmente Kiev ha questi lanciatori in servizio, ma ha difficoltà a reperire i missili 9M33 utilizzati originariamente dal sistema. L'Ucraina poi ha ricevuto dalla Polonia gli Osa-Akm-P1, ovvero la versione polacca migliorata del sistema da difesa di punto.

Non è nemmeno da escludere la possibilità, previa profonde modifiche, di montare i “Sidewinder” sugli Strela-10, veicoli corazzati che usano il cingolato di fabbricazione sovietica Mt-Lb.

Al di là di queste speculazioni sulle piattaforme di lancio per i missili Aim-9 che gli Stati Uniti forniranno all'Ucraina, l'invio di questi armamenti dimostra quanto da noi affermato più volte durante il conflitto in corso: a Kiev serve un adeguato numero di sistemi altamente mobili da difesa aerea per fornire copertura alle unità terrestri che stanno combattendo impegnate nella nuova controffensiva.

Questi sistemi, di cui purtroppo in Occidente non è rimasto granché negli arsenali da dopo la Guerra Fredda, sono essenziali per cercare di contrastare l'attività delle forze aerospaziali russe impegnate nel contrasto all'avanzata ucraina: sappiamo infatti che la componente aerea dell'esercito e l'aeronautica militare sono tornate a essere molto attive lungo la linea del fronte, arrivando anche colpire obiettivi in profondità col lancio di vettori da crociera ma anche bombe a caduta libera.

La superiorità aerea è essenziale per le operazioni terrestri (e navali) e anche durante questo conflitto, sebbene nessuno dei due contendenti sia riuscito a stabilirla completamente, resta cruciale.

L'invio di ulteriori missili anti-aerei è anche funzionale a essere un riempitivo nell'attesa che arrivino i primi caccia per Kiev. Sappiamo infatti che essi cominceranno ad arrivare dall'anno prossimo e per tutto il 2024 è previsto che ne saranno inviati solo 14: troppo pochi per avere un peso effettivo nelle operazioni.

Dalle colonne di InsideOver avevamo più volte sottolineato come sarebbe stato meglio concentrarsi sulla fornitura immediata di sistemi altamente

mobili da difesa aerea, invece che puntare sui caccia, e sembra che gli alleati stiano intraprendendo questa strada sebbene non sappiamo i numeri delle forniture e dei lanciatori presenti nei vari arsenali, ucraino compreso.

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