Orban a Mosca: "Qui per la pace". Putin lo frena: "Accettiamo solo la fine definitiva del conflitto"

Il premier ungherese in Russia per discutere di Ucraina. Ma il presidente russo ha spiegato che Mosca non accetterà alcun accordo di tregua temporaneo e pretende il ritiro delle truppe ucraine dai territori occupati

Orban a Mosca: "Qui per la pace". Putin lo frena: "Accettiamo solo la fine definitiva del conflitto"
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Il vertice tra Victor Orban e Vladimir Putin è terminato. Per due ore e mezza, il presidente russo e il premier ungherese hanno discusso alla presenza delle rispettive delegazioni della situazione in Ucraina e di una possibile conclusione della guerra attraverso un processo negoziale.

Al termine dei colloqui, lo zar ha ribadito che per Mosca “non dovrebbe esserci una tregua o una pausa delle ostilità per l’arrivo di armamenti aggiuntivi al regime di Kiev, ma solo una fine completa e definitiva del conflitto" e ha ricordato ad Orban che qualunque accordo di pace dovrà avere come precondizione il ritiro totale delle truppe ucraine dai territori annessi tramite i referendum del 2022 non riconosciuti dalla comunità internazionale: le regioni di Donetsk, Luhansk, Kherson e Zaporizia, ovvero il Donbass e quella che le autorità della Federazione chiamano “Novorossiya”.

Vladimir Putin ha anche affermato di ritenere la visita del premier ungherese come un tentativo di ripristinare il dialogo con l’Unione e dargli ulteriore slancio, oltre a sottolineare l’importanza che “nell’attuale e difficile situazione geopolitica, Mosca e Budapest continuino il loro dialogo”. Un punto, questo, su cui ha concordato anche Orban, affermando che “le posizioni delle autorità russe e di Kiev sono molto distanti, bisogna fare molto per avvicinare la pace”. Il premier ungherese ha anche dichiarato che per l’Europa “la pace è la cosa più importante” e ha ricordato che l’obiettivo principale dei sei mesi di presidenza dell’Ue di Budapest sarà portare avanti gli sforzi per porre fine alla guerra.

L’iniziativa diplomatica di Orban non è stata accolta con favore dagli altri leader europei. L’Alto rappresentante per gli Affari esteri Josep Borrell ha sottolineato che “si svolge esclusivamente nel quadro delle relazioni bilaterali tra Ungheria e Russia” e che “il primo ministro Orbán non ha ricevuto alcun mandato dal Consiglio dell'Ue per visitare Mosca”. Contro il premier ungherese si sono scagliati anche il ministro degli Esteri finlandesi Margus Tsahkna, il premier polacco Donald Tusk e il presidente del gruppo Renew Valerie Hayer.

Sulla questione è intervenuto anche il ministro degli Esteri Antonio Tajani. “Certamente non è stata una scelta così opportuna da un punto di vista politico, se è andato come premier ungherese può fare ciò che vuole ma l'Europa si deve mostrare unita”, ha dichiarato il vicepremier.

“Se noi siamo uniti e dimostriamo di essere coesi possiamo trattare con una posizione di forza, se Putin comincia a intravedere delle fessure tra chi può dialogare è più difficile, lui cerca tutti gli spunti per cercare di dividere”.

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