"Vi regaleremo il grano". La promessa di Putin all'Africa: cos'ha detto

Il presidente russo ha parlato nelle scorse ore a margine del forum Russia-Africa organizzato a San Pietroburgo

"Vi regaleremo il grano". La promessa di Putin all'Africa: cos'ha detto
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Sembra essere molto ottimista Vladimir Putin in queste ultime ore. Per il presidente russo non esiste alcun problema relativo alla penuria di grano, con il suo Paese pronto a girare importanti quantità di derrate agricole ai Paesi africani, così come non esistono particolari difficoltà per il suo esercito nella regione di Zaporizhzhia, lì dove Kiev sta provando a contrattaccare. Il leader del Cremlino ha quindi presentato una situazione piuttosto tranquilla agli occhi di molti rappresentanti di Paesi e aziende africane, intervenuti a San Pietroburgo nell'ambito del forum Russia-Africa. Dichiarazioni, quelle di Putin, volte a dare un'immagine positiva del Paese e a salvaguardare gli importanti affari politici ed economici con il continente africano.

Mosca pronta a girare grano ai Paesi africani

Pochi giorni fa il governo russo non ha rinnovato l'accordo sul grano ucraino sottoscritto lo scorso anno grazie alla mediazione turca. Le navi mercantili sono quindi rimaste ancorate nel porto di Odessa, struttura peraltro bersagliata e colpita più volte nei giorni successivi dai missili russi. Chiaro segno dunque dell'attuale distanza tra le parti anche sul dossier relativo all'esportazione del grano, essenziale tanto per Kiev quanto per molti Paesi, soprattutto in Africa, dipendenti dai prodotti ucraini.

Il Cremlino ha spesso accusato nei giorni successivi l'occidente di non aver rispettato alcuni patti e di aver agito per danneggiare Mosca. Da qui la scelta di Putin. Il quale, incontrando a San Pietroburgo i rappresentanti africani, si è detto comunque ottimista per l'immediato futuro. "La quota russa del mercato mondiale del grano è del 20%, quella dell'Ucraina inferiore al 5%", ha dichiarato il presidente russo per minimizzare l'impatto del mancato importo sul mercato del grano ucraino.

L'export di Kiev è rimpiazzabile, a suo giudizio, con una maggiore produzione russa. In questa ottica, Putin ha quindi promesso aiuti ai Paesi africani. "Mosca - ha proseguito il presidente russo durante il forum - contribuisce in modo significativo alla sicurezza alimentare globale e chi dice il contrario distorce i fatti. La Russia è pronta a fornire gratuitamente 25-50mila tonnellate di cereali per i prossimi tre-quattro mesi ai paesi africani bisognosi".

In poche parole, per Putin lo spettro di una crisi alimentare è ben lontano e l'azione del Cremlino anzi riuscirà a calmierare la situazione. Chiara quindi l'operazione politica del presidente russo nel contesto attuale: dopo il mancato rinnovo dell'accordo sul grano, Putin intravede la possibilità di prendersi la quota di mercato ucraina e di presentarsi, agli occhi dei partner africani, come l'unico attore in grado di salvaguardare la stabilità economica dei Paesi più in difficoltà e di scongiurare un disastro umanitario.

Putin minimizza le perdite russe nella controffensiva

Del resto, Mosca ha bisogno dell'Africa. Qui da anni sta concentrando molti sforzi sia in termini politici che militari. Sforzi in grado di minare, come nel caso del Mali, l'egemonia dell'influenza francese e occidentale e di presentarsi al mondo africano come affidabile interlocutore. In ballo ci sono contratti militari, ma anche ingenti risorse minerarie ed energetiche.

Per Putin quella del grano è un'arma a sua disposizione che a San Pietrburgo, nel corso del forum, sta provando a usare per richiamare sempre più dalla propria parte i principali attori africani. Ma per farlo deve anche tranquilizzare i propri partner sull'andamento della controffensiva ucraina e quindi, dal suo punto di vista, sulla tenuta delle difese russe nei territori occupati.

Il presidente russo ha quindi confermato un'intensificazione degli sforzi di Kiev, soprattutto a Zaporizhzhia. Ma, secondo la sua valutazione, tali sforzi sarebbero risultati vani. "L'offensiva è stata respinta - ha detto - e sono stati uccisi oltre 200 militari ucraini". Putin ha ammesso anche perdite tra i russi, tuttavia "molto meno significative" di quelle ucraine in termine numerici.

Un'affermazione che stride in parte con una realtà in cui sia Kiev che Mosca sono ancora alle prese con una guerra di attrito lungo i fronti principali e in cui, soprattutto, gli ucraini stanno provando a intensificare le avanzate tra Bakhmut e la stessa regione di Zaporizhzhia.

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