Danimarca e Olanda spostano i tank in Ucraina: la mossa dei 14 Leopard

Il ministro della Difesa dei Paesi Bassi ha affermato che 12 tank sono già stati adattati e verificati, mentre altri due stanno per essere sottoposti ai test finali. Tutti i carri armati saranno consegnati contemporaneamente

Danimarca e Olanda spostano i tank in Ucraina: la mossa dei 14 Leopard
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L’esercito ucraino riceverà presto nuovi carri armati. I Paesi Bassi e la Danimarca hanno promesso di inviare altri 14 Leopard riadattati al Paese invaso durante l’estate. La notizia è stata diffusa in una dichiarazione dal ministro della Difesa olandese , durante la quale è stato annunciato che 12 tank sono già stati ristrutturati e verificati dalla tedesca Rheinmetall, mentre gli ultimi due stanno per essere sottoposti ai test finali.

Tutti i 14 carri armati saranno consegnati contemporaneamente prima della fine dell'estate”, ha affermato il ministro. L’esercito ucraino ha un disperato bisogno di carri armati, considerata la quantità di questi mezzi che i russi hanno schierato lungo il fronte dall’inizio della guerra. Essi sono infatti fondamentali per supportare le azioni offensive della fanteria volte, dal lato di Kiev, a recuperare le posizioni perdute nelle ultime settimane. In Dombass, infatti, le forze di Vladimir Putin hanno conquistato diversi villaggi e continuano a premere su Chasiv Yar e Siversk, due città strategiche. Nella prima, gli invasori hanno già occupato un distretto periferico.

Negli ultimi giorni, gli ucraini hanno lanciato alcuni contrattacchi di portata limitata, riuscendo in alcuni casi a liberare alture, macchie di vegetazione o altre posizioni difendibili. I 14 Leopard potranno aiutare nella conduzione di queste operazioni, ma non saranno comunque sufficienti a ribaltare la situazione al fronte. Secondo gli esperti statunitensi, infatti, né gli ucraini, né i russi hanno al momento risorse adeguate a realizzare uno sfondamento delle linee avversarie e occupare o liberare vaste porzioni di territorio. Lo sviluppo più significativo degli ultimi mesi si è verificato lungo la sponda destra del fiume Dnepr, dove l’esercito di Kiev ha abbandonato la sua testa di ponte nella città di Kyrky dopo aver subito perdite molto elevate senza ottenere alcun risultato di rilievo.

La situazione non è tanto migliore per i russi. Secondo varie agenzie d’intelligence occidentali e siti di informazione open source, il Cremlino starebbe lentamente terminando le sue vaste scorte di equipaggiamento d’epoca sovietica, che ha permesso alle truppe di Putin di mantenere fino ad ora un ritmo elevato nelle operazioni.

La produzione di missili e droni rimane costante, ma quella di carri armati, artiglieria semovente e mezzi corazzati per la fanteria potrebbe non essere in grado di sopperire alle continue perdite. Questo potrebbe portare ad una cristallizzazione del fronte su una linea fortificata fissa, che nessuna delle due parti sarebbe in grado di attraversare.

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