Ritardi nei lavori e corruzione: perché le difese di Kiev non reggono alla spinta russa

Secondo diversi analisti, oltre alle armi più tecnologicamente avanzate l'esercito ucraino avrebbe bisogno di fortificazioni solide capaci di contenere l'avanzata russa

Ritardi nei lavori e corruzione: perché le difese di Kiev non reggono alla spinta russa
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Cento anni fa, milioni di soldati in Europa combattevano assiepati nelle trincee. Anche oggi, nonostante l’avvento di droni, missili e armi intelligenti, in Ucraina una buca nel terreno può essere ciò che separa la vita dalla morte, la vittoria dalla resa. Secondo diversi analisti del Kyiv Independent, per evitare lo sfondamento del fronte da parte dei russi non bastano proiettili di artiglieria da 155 millimetri, velivoli senza pilota o raid oltre le linee nemiche. Si dovrebbe anche scavare.

La “linea Surovikin”, il complesso sistema di trincee, denti di drago, fortificazioni e campi minati approntato dalle forze di Mosca per respingere la controffensiva dell’esercito di Kiev nel 2023, è l’esempio lampante di come l’ingegneria bellica sia non solo uno “dei rami più forti dell’esercito russo”, come sottolineato dal Royal United Services Institute britannico, ma anche (e ancora) una colonna portante delle operazioni difensive nella guerra moderna. Già allora, vi era il sospetto che le fortificazioni approntate dagli ucraini non fossero adatte al loro scopo. Nel novembre scorso, il presidente Volodymyr Zelensky ha discusso con i capi dell’esercito della necessità di “una significativa espansione delle fortificazioni”, ma solo a febbraio il governo ha annunciato di aver stanziato un finanziamento di 524 milioni di dollari per la loro costruzione, a cui si sono aggiunti altri 280 milioni da altre fonti.

Le discussioni attorno a questo tema agitano considerevolmente l’opposizione ucraina, i cui deputati sono convinti che l’esercito e le autorità locali non stiano scavando abbastanza rapidamente e che il denaro stanziato non sia sufficiente. Inoltre, a responsabile dei lavori è stato nominato l’ex assistente presidenziale Kyrylo Tymoshenko, che era stato costretto a lasciare il suo incarico precedente dopo uno scandalo per corruzione. La stessa accusa che ha provocato il licenziamento dell’ex ministro della Difesa Oleksey Reznikov. In più, dopo l’inizio dell’offensiva russa a Kharkiv, il governatore regionale Oleg Sinegubov ha ammesso che le operazioni di scavo delle trincee sono iniziati solo a marzo e molti funzionari locali sono stati arrestati per mala gestione.

Oltre alle polemiche politiche, però, devono essere considerate anche le condizioni in cui i soldati ucraini si sono trovati costretti ad approntare le difese. Diversi militari hanno spiegato al Corriere della Sera che hanno scavato di notte e sotto la costante minaccia dell’artiglieria e dei missili russi. Le armi a lungo raggio sarebbero dunque essenziali anche per proteggere i soldati impegnati in questi lavori.

Presto, le fortificazioni ucraine potrebbero essere messe alla prova anche nella regione di Sumy, che in molti considerano il prossimo obiettivo di Putin. Il presidente Zelensky ha ispezionato le difese e la speranza è che siano state costruite meglio di quelle di Kharkiv.

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