All'alba del 38esimo giorno di guerra tra Israele e Hamas, le forze delle Idf hanno stretto la morsa da nord e sud attorno all'ospedale Al-Shifa. La zona circostante l'istituto è stata bombardata più volte dall'aviazione di Tel Aviv e si sono registrati duri scontri a fuoco. Situazione esplosiva anche lungo la Linea Blu, dove i missili degli Hezbollah hanno colpito centri abitati e basi militari dell'esercito ebraico, e al confine con la Siria, oltre il quale si sono ammassati centinaia di combattenti filo-Iran.
Fronte nord incandescente: gli scontri tra Idf e Hezbollah
Continua ad infiammarsi la situazione al confine nord di Israele. I miliziani di Hezbollah hanno lanciato 15 razzi e diversi missili anticarro contro insediamenti e postazioni militari israeliane. Negli attacchi, sono rimasti feriti sei civili, di cui uno grave, e sette soldati. Le Idf hanno risposto con fuoco di artiglieria e bombardamenti aerei, distruggendo strutture e cellule di combattenti del Partito di Dio nelle regioni meridionali del Paese dei Cedri.
L’attenzione è elevata anche sul fronte delle Alture del Golan, area contesa con Damasco. L’Osservatorio per i diritti umani ha diffuso la notizia che 700 combattenti filo-iraniani di origine siriana, irachena, libanese e palestinese sono stati dispiegati nella Siria sud-occidentale, in particolare nelle regioni di Qunaytra e Daraa.
Nella Striscia, non si sono fermati gli scontri attorno all’ospedale Al-Shifa e sono aumentate le vittime dal lato israeliano. Quattro soldati sono stati uccisi da una trappola esplosiva posizionata sottoterra in un tunnel di Hamas, portando il totale dei militari delle Idf morti dall’inizio dell’operazione di terra a 42.
Il dramma dell'ospedale Al-Shifa: "Siamo pronti a evacuare"
Il direttore dell'ospedale, Mohammad Abu Salmiya ha dichiarato che il personale medico e i pazienti sono pronti per un'immediata evacuazione della struttura, se Israele lo consentirà. La struttura, attorno a cui si stanno svolgendo duri combattimenti tra le Idf e Hamas, è stata colpita più volte e danneggiata da un razzo malfunzionante dei terroristi.
Durante la mattinata, l’esercito israeliano ha consegnato 300 litri di carburante per uso urgente, in modo da consentire ai medici di utilizzare i macchinari necessari alla sopravvivenza dei pazienti più gravi, alcuni dei quali sarebbero già morti. Tra le vittime, vi sarebbero anche dei neonati prematuri. Un funzionario dell’ospedale ha detto all’ufficiale in comando dei soldati israeliani incaricati della consegna del gasolio che il ministro della Sanità di Gaza, un esponente di Hamas, non vuole che il carburante arrivi alla struttura.
Anche l’ospedale Al-Quds di Gaza City ha smesso di funzionare a causa della mancanza di rifornimenti. Lo ha comunicato nel primo pomeriggio la Mezzaluna Rossa palestinese. Pare che l'equipe medica della struttura abbia fatto ricorso a trattamenti con metodi tradizionali, vista la mancanza di attrezzature, cibo e acqua.
Inoltre, il responsabile degli ospedali della Striscia Muhammad Zakot ha lanciato l'allarme sull'accumulo di rifiuti sanitari e spazzatura, che costituisce una minaccia per tutti i residenti dell'exclave.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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