A seguito dell'emersione dei post pubblicati dalla docente dell'Università di Bologna, Monica Dall'Asta, in tanti hanno chiesto all'ateneo di esporsi per rendere pubblica la sua posizione. Il rettore Giovanni Molari, a margine di una conferenza stampa, ha ribadito che la docente "ha precisato di esprimersi a titolo personale. In nessun modo le sue idee possono essere attribuite all'Alma Mater. In ogni caso, vigileremo con attenzione". Il rettore, quindi, ha precisato la posizione di condanna per ogni violenza da parte della sua università, perpetrata da entrambe le parti, con rispetto delle vittime israeliane e palestinesi. Ma se la posizione del rettore, che ha sottolineato di voler difendere il dibattito e la libertà di pensiero, che "ha ovviamente i suoi limiti nel rispetto delle opinioni e della sensibilità di chi la pensa diversamente", è condivisibile, non lo è quella dei Giovani Palestinesi.
Dopo aver annunciato una manifestazione nazionale il prossimo 5 ottobre, sabato più prossimo alla ricorrenza dell'eccidio del 7 ottobre condotti in Israele da Hamas, per celebrare la resistenza, i Giovani Palestinesi sono scesi in campo in difesa della professoressa Dall'Asta. "La prof.ssa Dall'Asta è accusata d'aver sottolineato l'ovvio, e cioè che il clamore mediatico e le accuse di stupri di massa avvenuti il 7 ottobre, inizio del glorioso Diluvio di Al-Aqsa, sono frutto di un'operazione propagandistica", scrivono nel comunicato, negando le barbarie compiute da Hamas, che loro considerano un'organizzazione di martiri.
"Il governo fascista e filosionista di questo Paese, senza vergogna, attraverso la voce di Galeazzo Bignami, che ricordiamo in divisa nazista, strumentalizza l'accusa di antisemitismo e prova a censurare le voci dei docenti che si schierano con il popolo palestinese in lotta per la liberazione dal giogo coloniale", proseguono nella loro difesa, citando il viceministro che, per primo, ha chiesto venisse fatta chiarezza. Ma ciò di cui i Giovani Palestinesi in Italia accusano l'esponente di FdI è ciò che vorrebbero loro, ossia la riduzione al silenzio del dissenso attraverso gli insulti mossi a chi non la pensa come loro.
Ciò è dimostrato dal passaggio successivo: "Al rettore Molari e alla sua governante ricordiamo che l'università di Bologna è tutt'altro che imparziale, poiché schierata apertamente su posizioni collaborazioniste con l'entità sionista, che sta perpetrando il genocidio a Gaza e l'aggressione coloniale in Cisgiordania".
Dopo la pausa estiva, durante la quale i prodi difensori della Palestina sono stati in vacanza, all'alba dell'anno accademico e di quello scolastico tornano all'attacco. Si prospettano altri mesi di occupazioni e manifestazioni che ci si augura, almeno, non siano violente.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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