“La bufala degli stupri di massa è stata smentita innumerevoli volte”. Dopo Ilaria Salis e Christian Raimo, ecco una nuova ‘cattiva maestra’: Monica Dall’Asta, professoressa di Storia delle teorie del cinema al Dams.
La docente dell’Uinversità di Bologna, negli ultimi giorni, ha pubblicato una serie di tweet in cui sostiene che la notizia degli stupri di massa compiuti da Hamas sia una “bufala” priva di “prove schiaccianti”."Non ho mai negato che siano state commesse atrocità. Ma la storia degli stupri di massa è una costruzione della propaganda. Come quella dei bambini decapitati", ha scritto in un altro post Dell'Asta. E ancora: “Speculazioni che lasciano il tempo che trovano. Intifada significa rivolta contro l’oppressione di un apartheid feroce”. Ma non solo. E infine: “Qui si tratta di USO STRUMENTALE di una notizia non verificata, su cui non ci sono nemmeno testimonianze, ma solo info di seconda o terza mano riportate da organizzazioni israeliane, per giustificare LO STERMINIO dei bambini di Gaza”. Nel suo profilo X, la docente dell’Università di Bologna, che ha inserito il simbolo della pace della bandiera della Palestina accanto al suo nome, descrive Israele come uno Stato nazista e tesse le lodi di Marwan Barghuthi, uno dei capi della seconda intifida condannato in quanto responsabile di una serie di attentati.
Alcuni di questi tweet sono stati oggetto di una diatriba social avvenuta tra la prof Dall’Asta e l’attivista ebrea Elisa Garfagna, la quale si è fatta ben presto promotrice di un’iniziativa che è stata subito favorevolmente sottoscritta anche da tanti altri utenti. Al rettore Molari, infatti, è stata fatta pervenire una lettera aperta in cui lo si informava che la professoressa Dall’Asta negava gli stupri di massa. “Persino l'ONU, che di certo non si può indicare come organismo volto alla difesa dello stato ebraico, dopo una approfondita indagine, è giunta alla conclusione che sì, moltissimi di quegli stupri sono veritieri oltre ogni ragionevole dubbio”, si legge in questa lettera in cui si chiede all’ateneo di prendere “seri provvedimenti” per le affermazioni della docente che “infangano l'ateneo stesso ma anche, e soprattutto, la sofferenza di queste vittime e delle donne ancora prigioniere di Hamas da 11 mesi”.
Dinanzi a queste serie di affermazioni, anche i parlamentari di FdI Marco Lisei e il viceministro Galeazzo Bignami si sono subito mossi per chiedere che la docente venisse rimossa dal suo incarico. “Una persona così non può insegnare nulla a nessuno. E non ci interessa se pensano di essere degli impuniti perché di sinistra", ha sentenziato il viceministro. Dall’Asta, sempre su X, ha quindi replicato ritwittando un post del giornalista Luca Bottura contente una vecchia foto di Bignami mascherato da agente delle SS. Nulla di tutto questo è bastato per far rimuovere la docente universitaria dal suo incarico. Il rettore di Bologna, Giovanni Molari, come si legge sul Resto del Carlino, dopo una verifica sui post della docente, ha spiegato che l’insegnante parla a titolo personale e ha assicurato che vigilerà sul rispetto del codice etico.
Il rettore ha, quindi, difeso il dibattito“nel rispetto delle opinioni di chi la pensa diversamente” e “nel rispetto dovuto a chi ha subìto violenze e perdite dolorosissime, che non possono essere banalizzate nella caotica arena dei social”- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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