Gaza tagliata in due. Allarme a nord: 30 missili dal Libano

Violenti scontri tra le Idf e Hamas in corso dall'alba. Israele apre un corridio verso il sud di Gaza fino alle 14. Gli Usa avvertono Hezbollah e Iran: "Se attaccate i nostri soldati, interverremo"

Gaza tagliata in due. Allarme a nord: 30 missili dal Libano

Alla vigilia del primo mese dall'inizio del conflitto, le truppe delle Idf hanno ingaggiato i terroristi di Hamas nei settori nord-orientale e meridionale della Striscia di Gaza. Contemporaneamente, l'aviazione di Tel Aviv ha continuato a colpire gli obiettivi nell'exclave, distruggendone circa 450. Nei raid sono stati uccisi anche diversi comandanti, tra cui Jamal Mussa, responsabile della sicurezza del movimento, e Wail Asfa, leader del battaglione Deir al-Balah che ha preso parte ai massacri del 7 ottobre. Gaza City è stata completamente tagliata fuori dal resto del territorio controllato dall'organizzazione palestinese e le forze della stella di David continuano ad avanzare. Nella notte, i soldati di Israele hanno annunciato di aver conquistato un avamposto nemico, composto da tunnel, punti di osservazione e strutture di addestramento. Negli scontri a fuoco è rimasto ucciso il sergente Shahar Choen, 22enne originario di Karmel e parte del nono battaglione corazzato della 401esima brigata, portando il bilancio dei soldati israeliani morti dall'inizio delle operazioni di terra a 30. Situazione tesa anche in Cisgiordania, dove due agenti della polizia di Tel Aviv sono rimasti gravemente feriti in un attacco con armi da fuoco e coltello. Una di loro è morta a seguito delle ferite. L'assalitore è stato ucciso nel luogo del delitto, vicino alla Porta di Erode nella Città vecchia di Gerusalemme est.

Usa, manca accordo in Consiglio Onu su risoluzione Gaza

"Non c'è accordo a questo punto su una risoluzione". Lo ha detto il vice ambasciatore Usa all'Onu Robert Wood al termine delle consultazioni a porte chiuse del Consiglio di Sicurezza su Gaza. "Abbiamo parlato di pause umanitarie e siamo interessati a trovare un linguaggio di questo tipo ma c'è disaccordo nel Consiglio di Sicurezza se questo è accettabile".

Nuovo attacco di droni contro Israele dei ribelli Houthi

I ribelli Houthi dello Yemen, legati all'Iran, hanno annunciato di aver effettuato oggi un nuovo attacco di droni contro Israele, in risposta alla guerra intrapresa dall'esercito israeliano contro Hamas palestinese nella Striscia di Gaza. "Le forze armate yemenite (...) hanno lanciato nelle ultime ore una salva di droni su diversi obiettivi sensibili del nemico israeliano nei territori occupati", ha precisato il portavoce delle forze armate Houthi, Yahya Sari, su X. "Dopo l'operazione, l'attività nelle basi e negli aeroporti presi di mira è stata interrotta per diverse ore", ha aggiunto. All'inizio di novembre i ribelli Houthi hanno rivendicato un attacco di droni contro Israele, il quarto dall'inizio della guerra tra Israele e Hamas il 7 ottobre.

La Cina chiede "un messaggio forte per il cessate il fuoco"

L'ambasciatore cinese all'Onu Zhang Jun, presidente di turno del Consiglio di Sicurezza, ha descritto la situazione a Gaza come pericolosamente catastrofica, e ha sperato che i Quindici adottino "un approccio più urgente nell'inviare un messaggio forte e chiaro che chiede un cessate il fuoco" e la protezione dei civili. Questo "è difficile ma stiamo lavorando molto duramente", ha precisato prima delle consultazioni a porte chiuse dell'organo Onu facendo riferimento probabilmente al fatto che Usa e Gran Bretagna continuano a respingere l'idea di un cessate il fuoco.

"Pause tattiche a Gaza" ne hanno parlato Biden e Netanyahu

Joe Biden e Benjamin Netanyahu hanno discusso della possibilità "pause tattiche" nei combattimenti a Gaza. Lo riferisce la Casa Bianca in una nota sulla telefonata tra i due leader.

Ebrei occupano la Statua della Libertà per chiedere tregua

Alcune centinaia di attivisti ebrei americani hanno occupato la Statua della Libertà a New York oggi, 6 novembre, per chiedere un cessate il fuoco da parte di Israele e la fine del "bombardamento genocida dei civili palestinesi a Gaza". Indossando magliette nere con gli slogan "Gli ebrei chiedono un cessate il fuoco ora" o "non in nostro nome", diverse centinaia di giovani hanno srotolato striscioni che recitavano "Tutto il mondo sta guardando" e "I palestinesi devono essere liberi" alla base dell'iconico simbolo di New York. "Le famose parole del nostro antenato ebreo Emma Lazarus incise su questo monumento ci obbligano ad agire a sostegno dei palestinesi di Gaza che aspirano a vivere in libertà", ha dichiarato Jay Saper di Jewish Voice for Peace (JVP) in un comunicato. Una dichiarazione dell'Istituto per la comprensione del Medio Oriente (Imeu) ha chiesto "la fine dei bombardamenti genocidi di Israele sui civili palestinesi di Gaza

Pioggia di razzi dal Libano

Nelle ultime ore, sono circa una 30 i razzi sparati dal sud del Libano sulle zone settentrionali di Israele. Hamas ha rivendicato il lancio di 16 di questi, diretti contro la Galilea. Le Idf hanno risposto bombardando i siti da cui sono stati sparati i vettori. Alcuni missili sono stati direzionati verso Haifa, "distanza mai raggiunta dall'inizio dell'ultima escalation".

A causa di questi contui lanci di razzi, l'amministrazione della città settentrionale di Kiryat Shmona ha esortato tutti i residenti rimasti ad andarsene. La stragrande maggioranza dei 20mila residenti ha già lasciato la zona, ma le autorità stimano che vi siano ancora circa 3mila persone.

Israele: "Nord di Gaza isolato dal sud"

Il portavoce dell'esercito israeliano Peter Lerner ha riferito che "il nord e il sud di Gaza sono isolati l'uno dall'altro e sotto il controllo delle Idf. Continuiamo a muoverci verso Gaza City, l'abbiamo accerchiata due giorni fa e andiamo avanti". Il rappresentante dei militari ha descritto la città come "roccaforte dei terroristi".

Decine di missili in un centro di attività per giovani

L'esercito israeliano ha comunicato che gli uomini della brigata Nahal hanno rinvenuto "oltre 50 razzi in un compound nel nord della Striscia usato per attività giovanili, pronti per essere lanciati verso Israele". La 460esima brigata corazzata delle Idf ha individuato e distrutto altri siti utilizzati per sparare missili contro lo Stato ebraico, compreso uno in una moschea.

Netanyahu: "Offriremo un futuro di speranza a Gaza"

Parlando agli ambiasciatori stranieri in Israele, il primo ministro Benjamin Netanyahu ha affermato che dopo la guerra, quando Hamas sarà distrutta, lo Stato ebraico offrirà alla Striscia "un futuro reale, un futuro di promesse e speranza". Bibi ha anche sottolineato che la guerra contro i terroristi palestinesi è "uno scontro tra civiltà e barbarie" e che l'obiettivo dell'Asse del Male "guidato dall'Iran e che comprende Hezbollah, Hamas, Houthi e i loro tirapiedi, è riportare il Medio Oriente e il mondo a un'epoca buia. Se la regione dovesse cadere nelle loro mani, l'Europa sarà la prossima. E nessuno sarà al sicuro".

Giordania: "Sfollare palestinesi sarebbe dichiarazione di guerra"

Il primo ministro giordano Bisher Khasawneh ha avvertito Israele che qualunque tentativo di "spostare" i palestinesi da Gaza o dalla Cisgiordania rappresenterebbe "una linea rossa" che Amman considererebbe come "una dichiarazione di guerra". In una nota, il premier ha dichiarato che "non ci saranno spostamenti, né nuova Nakba, se Dio vuole, né reinsediamenti, né patria alternativa".

Navi italiane nel Mediterraneo orientale

Le fregate "Fasan" e "Margottini" della marina militare italiana sono giunte nelle acque antistanti la Striscia di Gaza e il Libano. I due vascelli trasportano elicotteri.

Direttore Cia a Tel Aviv

Il direttore della Cia William Burns è atterrato in Israele, la prima tappa del suo tour nei Paesi del Medio Oriente dove incontrerà i vertici politici e delle agenzie di intelligence. Il suo arrivo è atteso in Qatar, Giordania e Emirati Arabi Uniti. Oggi, Burns incontrerà, tra gli altri, il premier Benjamin Netanyahu, il ministro della Difesa Yoav Gallant e il capo del Mossad David Barnea. Gli obiettivi della sua missione sono evitare l'allargamento del conflitto e la liberazione dei 240 ostaggi in mano ad Hamas.

Ipotesi intervento Usa se Iran e Hezbollah attaccano Israele

Il New York Times ha scritto che il viaggio del segretario di Stato Usa Antony Blinken a Baghdad è servita anche per mettere in guardia Iran e Hezbollah dall'intervenire nel conflitto tra Israele e Hamas o dall'attaccare truppe statunitensi nella regione. "Era molto importante inviare un messaggio molto chiaro a chiunque potesse cercare di trarre vantaggio dal conflitto a Gaza per minacciare il nostro personale qui o in qualsiasi altra parte della regione: non fatelo", ha dichiarato il rappresentante di Washington in visita nella capitale irachena.

Hams: "Non accetteremo governo Vichy"

Osama Hamdan, il capo dell'ufficio politico di Hamas in Libano, ha affermato durante una conferenza stampa che "il nostro popolo non permetterà agli Stati Uniti di imporre i suoi piani che puntano a creare un'amministrazione che gli conviene e che conviene all'occupante. Il nostro popolo non accetterà un nuovo governo Vichy". Il riferimento è allo Stato fantoccio dei nazisti creato in Francia durante la Seconda guerra mondiale.

Riaperto il valico di Rafah

Il governo di Hamas ha annunciato la riapertura del valico di Rafah tra la Striscia di Gaza e l'Egitto, per permettere l'evacuazione dei cittadini stranieri e dei palestinesi con doppio passaporto. Nel primo pomeriggio, sei ambulanze cariche di feriti hanno attraversato il passaggio.

Esercito israeliano: "Puntiamo agli alti dirigenti di Hamas"

L'esercito israeliano ha affermato di essere concentrato sull'uccisione degli altri dirigenti di Hamas e che l'eliminazione di più di una dozzina di comandanti militari dall'inizio della guerra sta rallentando le operazioni del gruppo terroristico. Le Idf, inoltre, hanno comunicato che diversi ufficiali dell'organizzazione palestinese nascosti nei tunnel sono morti negli ultimi raid notturni, focalizzati alla distruzione delle infrastrutture sotteranee di Hamas.

Israele apre corridoio verso sud di Gaza

Le Idf hanno annunciato che aprirà nuovamente l'autostrada Salah-al-Din al traffico verso sud tra le 10 e le 14, per permettere ai civili di allontanarsi dalla zona dei combattimenti a nord. "Per la vostra sicurezza, approfittate per spostarvi a sud oltre Wadi Gaza" ha dichiarato il portavoce dell'esercito di Tel Aviv Avichay Adraee.

Le forze armate israeliane hanno fatto sapere di aver portato dell'acqua nella zona sud di Gaza, dove si stanno spostano i residenti dei settori nord.

Hamas: "Indagine su ospedali"

Il movimento terroristico palestinese ha chiesto all'Onu di inviare una commissione di verificare la "falsa narrativa" di Israele, secondo cui Hamas usrebbe gli ospedali come "basi per la resistenza".

Von der Leyen: "Hamas usa civili come scudi umani"

Il presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen, rivolgendosi agli ambasciatori Ue, ha dichiarato che "Hamas usa chiaramente i civili come scudi umani", per poi aggiungere che "Israele ha il diritto di difendersi in linea con il diritto internazionale e il diritto umanitario internazionale". Un elemento, questo, che si configurerebbe come "il punto di partenza. Ci dà anche la credibilità per proporre idee su una soluzione politica".

Gli Usa in campo: il lavoro diplomatico e la presenza militare

Gli Stati Uniti hanno deciso di aumentare la loro presenza nel Mediterraneo. Il comando centrale dell'esercito Usa ha annunciato che un sottomarino nucleare di classe Ohio è stato schierato nella sua area di responsabilità, che va dall'Africa nord-orientale attraverso il Medio Oriente fino all'Asia centrale e meridionale. Il vascello si aggiunge ai gruppi di attacco delle portaerei Ford e Eisenhower già presenti nelle acque vicine a Israele, una potente forza di deterrenza per prevenire l'allargamento del conflitto che ieri ha effettuato delle esercitazioni aeree e di difesa missilistica.

Washington continua a lavorare anche sul piano diplomatico. Il segretario di Stato Antony Blinken ha dichiarato in una conferenza stampa a Baghdad che la sua amministrazione sta cercando di concordare con Israele una pausa umanitaria nella Striscia, in modo da consentire l'evacuazione dei feriti e l'ingresso degli aiuti umanitari. Il rappresentante degli Usa ha anche sottolineato che un ruolo importante nel raggiungimento di una tregua temporanea potrebbe averlo la liberazione dei 240 ostaggi ancora nelle mani di Hamas.

Onu: "Situazione a Gaza orribile. Serve tregua umanitaria"

Le principali agenzie umanitarie delle Nazioni Unite e gli enti di beneficenza internazionali hanno chiesto un immediato "cessate il fuoco umanitario" a Gaza. In un comunicato congiunto firmato, tra gli altri, da Save the Children, Unicef, Oms, Programma alimentare mondiale e Ocha, la situazione nella Striscia è stata definita "orribile" e "inaccettabile". "Da quasi un mese il mondo osserva l'evolversi della situazione in Israele e nei Territori palestinesi occupati con choc e orrore per il numero vertiginoso di vite perse e dilaniate", si legge nella nota rilasciata dalle agenzie Onu. "Un'intera popolazione è assediata e sotto attacco, privata dell'accesso ai beni essenziali per la sopravvivenza, bombardata nelle proprie case, rifugi, ospedali e luoghi di culto. Questo è inaccettabile".

L'Unrwa, l'agenzia per i rifugiati palestinesi, ha inoltre comunicato che 88 suoi dipendenti sono stati uccisi nei raid israeliani.

Si tratta, secondo quanto riferito dall'organizzazione, del "numero più alto di vittime delle Nazioni Unite mai registrato in un singolo conflitto".

Verso sera, l'Onu ha anche annunciato che lancerà assieme ai suoi partner un piano di aiuti per la Striscia di Gaza e la Cisgiordania da 1.2 miliardi di dollari.

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