Usa: "100 camion al giorno di aiuti umanitari". Soldatessa liberata in un'operazione speciale

Kirby, portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale Usa, "100 camion al giorno di aiuti umanitari è un primo obiettivo". Liberata soldatessa catturata il 7 ottobre. Nuovi scontri in Cisgiordania, almeno cinque palestinesi morti. Hamas ha diffuso un video di tre donne sue prigioniere. Netanyahu: "Siamo nella terza fase della guerra"

Usa: "100 camion al giorno di aiuti umanitari". Soldatessa liberata in un'operazione speciale
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Nel 24esimo giorno della guerra tra Israele e Hamas, l'aviazione dello Stato ebraico ha continuato a bombardare le postazioni dei terroristi, mentre le truppe di terra hanno ampliato le loro operazioni, spingendosi con i carri armati fino alle porte di Gaza City, Le Idf hanno riferito di aver colpito 600 obiettivi e di aver eliminato decine di terroristi in pesanti scontri a fuoco. Nella notte, si sono registrati lanci di missili dalla Siria e dallo Yemen. Nessun vettore, però, ha raggiunto il territorio ebraico. Si sono moltiplicate anche le violenze in Cisgiordania, dove si sono verificati scontri tra le forze di sicurezza israeliane e giovani palestinesi, che hanno provocato almeno cinque morti e diversi feriti. Il consigliere per la Sicurezza nazionale della Casa Bianca Jake Sullivan ha esortato il premier Benjamin Netanyahu, chiedendogli di mettere un freno alle aggressione dei coloni estremisti ai danni dei residenti locali. All'interno della Striscia, l'Unrwa (agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi) ha lanciato l'allarme per il "collasso dell'ordine pubblico", dopo che i suoi magazzini sono stati presi d'assalto dalla popolazione civile. L'Unicef, inoltre, ha riferito che i bambini all'interno dell'enclave palestinese stanno affrontando una situazione "catastrofica" e che i genitori sono costretti a dar loro da bere acqua di mare. Ecco le ultime notizie di oggi lunedì 30 ottobre.

Casa Bianca "100 camion al giorno di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza"

La Casa Bianca ritiene possibile far entrare "100 camion al giorno" di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza. "Questo è un primo obiettivo", ha detto John Kirby, portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale, dopo che ieri il presidente Joe Biden ha invitato ad aumentare "in modo significativo e immediato" il flusso di aiuti verso il territorio palestinese assediato e bombardato da Israele, in guerra contro il movimento islamista Hamas.

Giorgia Meloni al premier dell'Iraq: "Evitare estensione conflitto"

Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, continua a tenersi in stretto contatto con i principali capi di Stato e di Governo delle Nazioni alleate e con i leader dei Paesi più coinvolti dalla profonda crisi in corso nella regione mediorientale. Oggi pomeriggio il Presidente del Consiglio ha avuto una conversazione telefonica con il Primo Ministro dell'Iraq, Mohammed Al Sudani. Nel corso del colloquio, il Presidente Meloni si è congratulata con il suo interlocutore per i risultati raggiunti nel suo primo anno di governo che hanno portato ad una rafforzata stabilità dell'Iraq. Nell'approfondito scambio di vedute, sono stati affrontati gli ultimi sviluppi della crisi a Gaza ed il Presidente del Consiglio ha riaffermato la volontà dell'Italia di contribuire alla sicurezza della regione coinvolgendo tutti gli attori interessati affinchè si eviti un'estensione del conflitto. Il conflitto non deve assolutamente allargarsi al resto della regione e l'Iraq, ha affermato Meloni, riveste un ruolo cruciale in questo contesto.

Unrwa: "Livello di distruzione senza precedenti"

Sulle morti causate dal conflitto si è espresso il Consiglio di Sicurezza il commissario generale dell'agenzia Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa) Philippe Lazzarini: "I terribili attacchi di Hamas in Israele il 7 ottobre sono stati scioccanti. Gli incessanti bombardamenti delle forze israeliane sulla Striscia di Gaza sono scioccanti. Il livello di distruzione non ha precedenti e la tragedia umana che si svolge sotto i nostri occhi è insopportabile".

Netanyahu: "A Gaza non deve morire nessun civile"

"Non deve morire un solo civile", sono le parole di Benyamin Netanyahu durante l'ultima conferenza stampa dove ha risposto alla domanda sugli attacchi israeliani che hanno provocato la morte di molti palestinesi. "Stiamo facendo tutto il possibile per evitare vittime civili. Non solo chiedendo ai civili di spostarsi, invitandoli a farlo e fornendo loro luoghi sicuri", ha continuato. Netanyahu ha spiegato che Hamas è responsabile delle vittime palestinesi. 2Hamas dovrebbe semplicemente lasciare che i civili entrino nella zona sicura che abbiamo creato nel sud-est della Striscia di Gaza", ha aggiunto. "Dobbiamo fare tutto ciò che è in nostro potere per ridurre al minimo le vittime civili. Ma non possiamo rinunciare alla lotta", ha concluso Netanyahu. Secondo i dati del ministero della Sanità di Gaza 8.306 persone, tra cui 3.457 bambini, sono state uccise nella Striscia di Gaza dall'inizio della guerra con Israele il 7 ottobre. La maggior parte sono civili, secondo l'Onu.

Putin: "Nessuna giustificazione per le bombe sui civili a Gaza

Il presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato: "Non esiste nessuna giustificazione per i bombardamenti su centinaia di migliaia di civili a Gaza". Putin ha aggiunto che la situazione in Medio Oriente viene usata dai "burattinai della geopolitica per scopi egoistici. Coloro che stanno dietro al conflitto in Medio Oriente, e ad altre crisi regionali, useranno le loro conseguenze distruttive per seminare odio. Questo è il vero obiettivo di questi burattinai geopolitici".

Soldatessa israeliana liberata

La soldatessa Ori Megidish, rapita lo scorso 7 ottobre, è stata liberata grazie ad un'operazione speciale delle Idf e del servizio di sicurezza Shin Bet, nella notte tra il 29 e il 30 ottobre. Durante l'attacco di Hamas, si trovava nella base di Nahal Oz. Le sue condizioni sono buone e ha incontrato la sua famiglia. Lo ha confermato il portavoce dell'esercito Daniel Hagari.

Incursione israeliana a Gaza City

I tank delle Idf, "decine" secondo i testimoni locali", hanno condotto una breve incursione alle porte di Gaza City, nel quartiere di al-Zeitoun. I corazzati hanno hanno tagliato la strada Salahedine e "hanno sparato a qualsiasi veicolo che si muovesse". Con l'aiuto dell'aviazione, inoltre, i Merkava hanno bombardato l'arteria che collega le parti nord e sud di Gaza per circa un chilometro, "lasciando ampi crateri".

Dopo circa un'ora, le forze delle Idf si sono ritirate. Le brigate al-Qassam di Hamas hanno cercato di minimizzare l'importanza di questa operazione, sostenendo che l'esercito israeliano "cerca di creare una falsa immagine della presenza dei suoi soldati all'interno della Striscia di Gaza, nonostante i colpi inferti dalla resistenza". I terroristi hanno fatto sapere di aver sparato missili anticarro contro due veicoli impegnati nell'incursione.

Israele: "Siamo in guerra su diversi fronti e in diverse aree"

Nel corso di una conferenza stampa, il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha affermato che le Idf "sono in guerra su diversi fronti e in diverse aree. La principale è ovviamente Gaza, dove si sta svolgendo un'offensiva aerea, marittima e di terra, ma stiamo proteggendo anche le zone vicine al Libano. La maggior parte delle nostre forze aeree è pronta ad intercettare le minacce provenienti dal Libano". Il ministro ha ribadito che Tel Aviv non vuole una guerra con il Paese dei Cedri, ma che "se qualcuno vorrà trascinarci in questa realtà, pagherà un prezzo molto alto".

Netanyahu: "Siamo nella terza fase, avanziamo nella Striscia"

In apertura del Consiglio dei ministri, il premier Benjamin Netanyahu ha affermato che "siamo entrati nella terza fase della guerra con l'esercito che avanza in maniera misurata ma molto potente all'interno della Striscia. La prima fase era stata quella del contenimento, la seconda un martellamento dal cielo che continua ancora ed ora, invece, l'estensione della penetrazione via terra nella Striscia".

Il premier israeliano ha ribadito che Hamas sarà sconfitto e che la Striscia di Gaza "sarà diversa" una volta terminata l'offensiva delle Idf. "Questa campagna richiederà tempo, ci saranno ostacoli, ci saranno difficoltà, ci saranno vittime, ci saranno anche sorprese, ma alla fine vi prometto una cosa: Hamas riceverà un colpo molto forte. Hamas sarà sconfitto, e Gaza sarà diversa". Netanyahu, inoltre, ha sottolineato che l'operazione di terra "offre anche l'opportunità di arrivare alla liberazione" dei 239 ostaggi catturati dai terroristi.

Nuovo video degli ostaggi a Gaza

Hamas ha diffuso tramite i suoi canali social un nuovo video, in cui si vedono tre donne tenute in ostaggio nella Striscia di Gaza. Una di loro si rivolge direttamente al premier Netanyahu, criticandolo per il fallimento dell'apparato di sicurezza dello Stato ebraico e chiedendogli di liberarli.

La televisione israeliana ha comunicato che non diffonderà il video perché, come affermato da un giornalista dell'emittente pubblica Kan, "si tratta di guerra psicologica di Hamas e dunque non è opportuno rilanciarla". "Mi rivolgo a Yelena Tropanov, Danielle Alloni e Rimon Kirscht che sono state rapite da Hamas-Isis in quello che è un crimine di guerra: io vi abbraccio, il nostro cuore è con voi. Vi abbraccio", ha detto il primo ministro israeliano, chiamando per nome le tre donne apparse nel video. "Facciamo tutto il possibile per riportare a casa gli ostaggi e i dispersi".

Lapid: "Bisogna uccidere i vertici di Hamas, a Gaza e negli altri Paesi"

Il leader dell'opposizione israeliana Yair Lapid ha affermato "lo Stato di Israele non deve fermarsi e non deve mollare la presa finchè non avremo ucciso sei persone: Yahya Sinwar, Mohammed Deif, Ismail Haniyeh, Saleh al-Arouri, Khaled Mashaal e Marwan Issa", i capi della Striscia, dell'ufficio politico di Hamas e delle brigate al-Qassam. "Tutti e sei devono morire. Fino alla loro morte, Israele non vendicherà l'assassinio di Be'eri e Siderot, Kfar Aza e Ofakim. Finchè non moriranno, il Medio Oriente non capirà che non stiamo scherzando".

L'ex premier ha anche grantito al governo "pieno appoggio a qualsiasi decisione e a qualsiasi passo, nonchè a qualsiasi prezzo, che porterà alla restituzione degli ostaggi".

Qatar: "Gli Usa ci chiesero di ospitare i leader di Hamas"

L'ambasciatore del Qatar negli Stati Uniti Meshal bin Hamad Al Thani ha respinto le accuse mosse da Israele, secondo cui Doha sosterrebbe Hamas. Il rappresentante dell'emirato, inoltre, ha affermato che "l'ufficio politico di Hamas in Qatar fu aperto nel 2012 su richiesta di Washington che voleva stabilire linee di comunicazione indirette" con il movimento terroristico.

Al Thani, inoltre, ha sottolineato che tutti i fondi trasferiti dal Qatar alla Striscia di Gaza nel corso degli anni sono stati consegnati "in pieno coordinamento con Israele, gli Stati Uniti e le agenzie delle Nazioni Unite come il Programma alimentare mondiale e il Coordinatore speciale per il processo di pace in Medio Oriente".

Capo del Mossad e funzionari israeliani in Qatar per accordo ostaggi

Il quotidiano israeliano Hareetz, citando notizie provenienti dagli Stati Uniti, ha scritto che alcuni funzionari israeliani si sono reacati sabato in Qatar, per discutere di un accordo sugli ostaggi in mano ad Hamas.

Verso sera, il quotidiano statunitense Axios ha riportato che il capo del Mossad David Barnea è volato nell'emirato del Golfo nel finesettimana per colloqui sul rilascio delle persone rapite.

Media Usa: "Israele ha smesso di spiare Hamas"

Il New York Times ha affermato che l'Unità 8200, l'agenzia israeliana di intelligence che si occupa delle comunicazioni radio nemiche, non ascoltava più da un anno il traffico dei walkie talkie di Hamas. Secondo il quotidiano statunitense, questa mancanza non ha permesso al servizio di sicurezza interna, lo Shin Bet, di comprendere le intenzioni del movimento terroristico nella notte precedente all'attacco del 7 ottobre.

Eliminati quattro comandanti di Hamas

Il portavoce delle Idf Daniel Hagari ha scritto in un tweet che quattro comandanti del movimento terroristico sono stati eliminati nelle ultime ore. Sono Jamil Baba, comandante delle forze navali nella Brigata centrale, Muhammad Safadi, comandante dell'unità missilistica anticarro nel Battaglione Tuffah, Muwaman Hijazi, membro di spicco dell'unità missilistica anticarro e Muhammad Awdallah, tra i leader del dipartimento di produzione di Hamas

Raid aerei delle Idf in Siria

L'aviazione israeliana ha colpito diversi siti militari nella provincia di Daara, nella Siria meridionale, in risposta ai lanci di razzi di ieri sera dalle alture del Golan verso il territorio dello Stato ebraico.

Lanci di missili da Gaza

Dopo alcune ore di pausa, sono ripresi i lanci di missili dalla Striscia di Gaza verso le comunità israeliane a ridosso dell'enclave palestinese, in particolare la città di Netivot. Poco prima delle due del pomeriggio italiane, le sirene antimissile sono suonate nel centro di Israele e a Gerusalemme.

Nel pomeriggio l'allerta è suonata di nuovo nelle città di Rishon Letzion, Lod e nelle aree limitrofe nel centro del Paese.

Scontri al confine con il Libano

L'esercito israeliano ha fatto sapere che una sua postazione al confine con il Libano è stata colpita. Non vi sarebbero vittime. In risposta, le Idf hanno bombardato con l'artiglieria due infrastrutture militari degli Hezbollah.

Nel pomeriggio, le forze dello Stato ebraico hanno riferito di aver attaccato una "cellula terroristica" delle milizie sciite filo-iraniane.

Media Cisgiordania: "Morto palestinese colpito dai coloni"

L'agenzia di stampa palestinese Wafa ha riferito che il 23enne Ahmed Nofal è morto in ospedale a Ramallah. Sarebbe stato colpito "dai proiettili di coloni esplosi da una automobile che aveva attraversato il villaggio di Ras Karkar", vicino alla capitale dell'Anp.

L'esercito israeliano, inoltre, ha arrestato un soldato-colono sospettato di aver ucciso il 28 ottobre un contadino palestinese intento a raccogliere olive vicino Nablus.

Scontri in Cisgiordania: palestinesi uccisi a Gerusalemme Est e a Hebron

Le forze di sicurezza israeliane stanziate a Gerusalemme Est hanno inseguito e ucciso un palestinese, colpevole di aver accoltellato un agente di polizia dello Stato ebraico. L'uomo è ricoverato in ospedale "in condizioni gravi, ma stabili". L'aggressione è avvenuta alla stazione di servizio Mendelbaum, sulla Route 1.

Vicino a Hebron, sempre in Cisgiordania, un 23enne è stato ucciso in uno scontro a fuoco con l'esercito israeliano. Secondo l'agenzia di stampa palestinese Wafa, è il quinto morto della giornata nella regione. Il ministero della Sanità dell'Anp ha riferito che, dal 7 ottobre, gli scontri tra israeliani e palestinesi hanno provocato 121 vittime.

Atterrato in Egitto il primo carico italiano di aiuti per Gaza

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha pubblicato su X il video del C-130 dell'aviazione italiana atterrato in Egitto. Il velivolo ha trasportato 16 tonnellate di beni primari destinati alla popolazione della Striscia di Gaza.

Israele: "Ostaggi questione mondiale"

Il portavoce delle Idf Daniel Hagari ha affermato che "la questione degli ostaggi non è solo una questione nazionale israeliana, ma è anche mondiale". Il contrammiraglio ha sottolineato che "bambini, donne e anziani, israeliani e cittadini stranieri sono tenuti in ostaggio da una organizzazione omicida che ha compiuto crimini di guerra e crimini contro l'umanità di dimensioni inaudite" e che "il mondo e le organizzazioni internazionali hanno una responsabilità morale di garantire la loro incolumità e di fare il possibile per riportarli a casa".

Polizia israeliana: "Identificati 1.135 civili uccisi da Hamas"

La

polizia dello Stato ebraico ha fatto sapere di aver identificato 1.135 dei 1.400 israeliani uccisi nell'attacco di Hamas di sabato 7 ottobre. Di questi, 823 sono civili e 312 sono militari.

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