Salta l'incontro fra Blinken e il capo delle Idf. E Israele boccia le condizioni di Hamas

L'ufficio del premier Netanyahu si sarebbe opposto a un vertice privato tra un diplomatico straniero e i militari senza la presenza di funzionari eletti. Continuano le trattative per la tregua: il no di Israele al cessate il fuoco definitivo

Salta l'incontro fra Blinken e il capo delle Idf. E Israele boccia le condizioni di Hamas
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Segnali di tensione tra il governo israeliano e il segretario di Stato americano Antony Blinken. Il Times of Israel ha riportato che l’incontro privato tra il numero due della Casa Bianca e il comandante in capo delle Idf, il generale Herzi Halevi, è saltato dopo che l’ufficio del premier Benjamin Netanyahu si è opposto a un vertice tra un diplomatico straniero e i militari in assenza di esponenti politici e dirigenti ufficiali.

Blinken e Halevi parteciperanno comunque ad un incontro con il primo ministro, il capo dello Shin Bet Ronen Bar, il direttore del Mossad Dedi Barnea, il leader del Consiglio di sicurezza nazionale Tzachi Hanegbi e altri alti funzionari. Il segretario di Stato americano è stato ricevuto la mattina del 7 gennaio da Netanyahu a Gerusalemme, nell’ambito del suo quinto tour in Medio Oriente dall’inizio del conflitto tra Israele e Hamas con l’obiettivo di “discutere degli sforzi volti a garantire il rilascio degli ostaggi in mano di Hamas e dell'importanza di garantire pace e sicurezza sia per israeliani sia per palestinesi”.

L’incontro saltato tra Blinken e il generale Halevi è l’ultimo di una lunga serie di episodi che indicano una spaccatura tra Tel Aviv e Washington. Oltre agli appelli caduti nel vuoto del presidente Joe Biden per una riduzione dell’intensità dei combattimenti e il secco rifiuto di Netanyahu alla soluzione dei due Stati, a inizio febbraio la Casa Bianca ha emesso un ordine esecutivo che consente al governo americano di imporre sanzioni ai coloni israeliani responsabili di violenze ai danni dei civili palestinesi in Cisgiordania. Una mossa, questa, che ha fatto infuriare l’estrema destra ebraica, parte dell’esecutivo di emergenza e ferma sostenitrice degli insediamenti nel territorio a ovest del Giordano.

Nel frattempo, continuano i negoziati per raggiungere un accordo sul cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi. Hamas ha presentato il suo documento, articolato in tre fasi da 45 giorni l’una e che prevede un’intesa per l’interruzione definitiva delle ostilità. Il presidente Biden ha giudicato la proposta “esagerata” e Netanyahu ha convocato una riunione fuori orario dei leader politici e della sicurezza per discuterla. La prima reazione del premier, appena venuto a conoscenza della bozza di accordo presentata dai terroristi, è stata “Israele non fermerà la guerra nella Striscia di Gaza finché non otterrà la vittoria completa”.

Secondo fonti informate, il governo di Tel Aviv sta valutando la possibilità di respingere le richieste di Hamas e avviare negoziati per ammorbidirle. In serata, Netanyahu terrà una conferenza stampa durante la quale probabilmente comunicherà la decisione del suo governo sulla proposta.

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