Notizie sui primi spiragli di una nuova tregua arrivano dal Medio Oriente. Come riportato dal Times of Israel, una fonte vicina ad Hamas ha confermato che i colloqui diplomatici in Egitto si stanno concentrando sulla possibilità di un cessate il fuoco di una settimana in cambio del rilascio di 40 ostaggi, tra cui bambini, donne e uomini non combattenti.
La proposta sarebbe stata discussa da Israele e Qatar all’insaputa del governo degli Stati Uniti e sarebbe aperta ad una proroga nel caso in caso di un’intesa su nuove condizioni per la liberazione di altri prigionieri. Per il momento, vi sono informazioni contrastanti sullo stato dei colloqui e, in particolare, di questa proposta. Un funzionario israeliano ha riferito alla Cnn che “per il momento si tratta solo di discussioni, non vi è nulla di definitivo”, mentre un suo omologo palestinese ha comunicato a Reuters che “una svolta potrebbe arrivare nel giro di pochi giorni”. Pare, inoltre, che Hamas non abbia cambiato la sua posizione negoziale e che abbia avanzato richieste che lo Stato ebraico non è disposto ad accettare. “La posizione di Hamas rimane quella di non voler fare pause umanitarie. Hamas vuole la fine completa della guerra israeliana su Gaza”, ha riferito una fonte informata.
Nel frattempo, i media egiziani hanno riferito dell’arrivo al Cairo del capo politico del movimento islamista Ismail Haniyeh, per colloqui con funzionari del Paese “sugli sviluppi dell'aggressione a Gaza e diverse altre questioni”. Secondo l’agenzia stampa locale Dpa, l’obiettivo della visita è la rimozione di ogni ostacolo ad una possibile tregua e ad un nuovo accordo per lo scambio di ostaggi e detenuti palestinesi. Un esponente della sicurezza egiziana ha però ribadito che “Hamas resta fermo nella sua posizione di rifiuto di uno scambio di prigionieri prima di uno stop completo agli attacchi israeliani a Gaza”.
Di un nuovo cessate il fuoco si era iniziato a parlare già dopo il fallimento della tregua precedente. Martedì 19 dicembre, il presidente israeliano Isaac Herzog ha affermato durante un incontro con 80 ambasciatori che lo Stato ebraico “è pronto per una nuova tregua che permetta il rilascio degli ostaggi”, pur dubitando della volontà di Hamas di fare questo passo. Membri del corpo diplomatico di Tel Aviv, inoltre, hanno incontrato funzionari qatarioti a Doha e in Polonia per continuare a portare avanti le trattative. Il governo di Netanyahu, infatti, è sotto pressione da parte sia della comunità internazionale, sia dei propri cittadini.
L’uccisione per errore di tre ostaggi israeliani per mano dell’Idf ha provocato nuove proteste e manifestazioni che chiedono a gran voce un accordo tra Bibi e Hamas per il rilascio di tutti i prigionieri che si trovano ancora nella Striscia- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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