Quella appena trascorsa è stata un'altra notte di fuoco sul confine tra Libano e Israele. Hezbollah ha lanciato circa 20 razzi contro il nord di Israele in tre tranche distinte, tutte intercettate dai sistemi di difesa aerea o cadute in aree aperte.
Le sirene hanno cominciato a suonare ad HaAmakim, Afula, Nazareth e in numerose altre comunità nel nord di Israele intorno alle 2:40 del mattino: gli Hezbollah hanno rivendicato l'attacco, affermando di aver puntato contro basi militari e campi d'aviazione. Secondo le Idf, due razzi lanciati questa mattina dal Libano verso la città settentrionale di Nahariya sono caduti in mare. Durante l'attacco, le sirene hanno suonato a Nahariya e nelle comunità vicine. Il servizio di ambulanze Magen David Adom afferma che i paramedici stanno curando numerose persone ferite mentre cercavano riparo o che soffrono di grave disturbo da stress. Nel frattempo, la polizia afferma che intercettori e armi non specificate hanno colpito diverse zone di Nazareth e dintorni, aggiungendo che ci sono segnalazioni di danni, mentre le sirene continuano a essere attivate in tutto il nord.
Intanto, il sito di notizie Ynet ha fatto sapere che non è ancora chiaro se Tel Aviv abbia davvero intenzione di intraprendere una guerra totale contro i proxy iraniani. Fonti riferiscono che, alla luce del gabinetto di sicurezza di ieri sera, Israele potrebbe essere disponibile a un allentamento delle tensioni con Hezbollah se quest'ultimo, a sua volta, fosse disposto a raggiungere un accordo. Secondo il popolare sito di notizie, i ministri hanno deciso durante l'incontro quanto sia importante che il Primo Ministro Benjamin Netanyahu si rechi comunque all'Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York questa settimana nonostante i combattimenti. L'ufficio di Netanyahu ha confermato ore fa la partenza del premier, che ritarderà il suo volo fino a mercoledì sera.
Lunedì, Israele ha pubblicato quella che ha definito la prova del posizionamento di munizioni di Hezbollah nelle case di privati cittadini libanesi, nel tentativo di prevenire le critiche agli attacchi su vasta scala che hanno preso di mira abitazioni in tutto il Libano e hanno causato 492 morti e oltre 1.200 feriti nel Paese. Missili da crociera, razzi con grandi testate e droni: "Stiamo distruggendo ciò che Hezbollah ha costruito in 20 anni", ha dichiarato il ministro della Difesa Yoav Gallant durante una visita alla sala di comando della Direzione delle operazioni delle Idf. COme conseguenza di questo tipo di annunci, nella notte, masse di libanesi hanno iniziato ad abbandonare le campagne e le città del sud del Paese verso la capitale Beirut e il nord. Durante la notte si sono verificati insoliti ingorghi, soprattutto nella zona di Sidone.
L'operazione contro Hezbollah è stata ribattezzata dal capo di stato maggiore dell'Idf, tenente generale Herzi Halevi, "Frecce del Nord".
Anche se non è ancora chiaro quanto i botta e risposta sul confine possano essere il preludio a una guerra totale, Tel Aviv ha proclamato ieri lo stato di "situazione speciale": la particolare condizione di allerta che concede alle autorità il potere di imporre restrizioni ai civili per garantire la sicurezza. Si tratta per il momento di sole 48 ore, delle quali sono già tramontate quasi 24, che però potrebbero essere estese.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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