Guida in stato d’ebbrezza, gli ritirano la patente È successo nel 2000 e oggi deve fare gli esami

Da un paio di settimane, dopo un banale incidente stradale, gli hanno ritirato la patente di guida e non gliela vogliono più restituire. Non a causa del sinistro in questione però, ma per essere stato sorpreso al volante in stato di ebbrezza oltre dieci anni fa. Anche allora il documento gli era stato trattenuto, ma poi, dopo gli opportuni accertamenti, riconsegnato. Semplicemente solo ora la pubblica amministrazione si è accorta che Marcello L. - un commerciante di 33 anni, di origine veneta ma residente a Milano - dal 2000 non avrebbe più potuto guidare perché vige sul suo documento una sorta di blocco mai rimosso per ragioni burocratiche. E, per questo, prima di restituirgli la patente, si pretende che l’uomo si sottoponga adesso agli esami che non fece allora. Accertamenti senza senso perché devono verificare uno stato psicofisico alterato ma nell’ottobre 2000!
«Una vicenda kafkiana» spiega il suo avvocato, Roberto De Maio. Il 15 ottobre del 2000 Marcello L. viene sorpreso alla guida in stato di ebbrezza in una località in provincia di Sondrio. La patente gli viene ritirata e sospesa poi restituita esattamente un mese dopo. Nel frattempo, però, viene disposta la revisione del documento: il ragazzo, com’è giusto, deve provare di avere i requisiti psico fisici per tornare a guidare. Quindi gli viene richiesto di sottoporsi, presso l’Asl di Treviso (dove risiede), all’esame del capello, dell’urina e del sangue. Marcello L. fa gli esami. Di sicuro i primi due. E paga il ticket per sottoporsi al terzo. Nel frattempo, però, cambia residenza e si trasferisce a Milano. Dove (ma i ricordi sono offuscati) probabilmente dimentica di concludere gli accertamenti.
«Nel frattempo, però, il mio cliente, in possesso della sua patente, torna regolarmente a guidare, senza mai avere problemi» spiega l’avvocato De Maio. Proprio così. Marcello L. guida fino al settembre 2009. Quando, ormai in pianta stabile a Milano, durante un controllo casuale dei vigili, si accorge che la sua patente è scaduta da un anno. Si sottopone così alla normale visita per il rinnovo, risulta idoneo e aspetta che la Motorizzazione gli spedisca il bollino rosa da applicare al documento. Un bollino che, come in molti casi, non gli arriva: «Può guidare con la patente e l’esito della visita fino a quando non lo riceve» lo tranquillizzano alla scuola guida.
Qualche settimana fa l’uomo rimane coinvolto in un incidente e la patente gli viene trattenuta. È allora che si scopre che, nel 2000 gli era stato imposto un blocco ostativo alla guida: Marcello L.

, da allora, probabilmente proprio per non essersi sottoposto all’esame conclusivo tra quelli prescrittigli, non avrebbe più dovuto mettersi al volante. E adesso potrà farlo nuovamente solo se si sottoporrà nuovamente ai controlli previsti per l’accusa di guida in stato di ebbrezza. Anche se la sbronza è vecchia di più di 10 anni.

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