«Hairspray» e Travolta diventa una vera «Divine»

Record di incassi in Francia per una commedia su cui aleggia aria di Nouvelle Vague, leggera, ma al contempo caustica, che porta in scena con grande fascino una guerra dei sessi e delle differenze culturali. In sala 2 Days in Paris, terza regia dell'attrice Julie Delpy (padrino artistico Jean-Luc Godard) che con questo film ha conquistato tutti, dal Festival di Berlino al Tribeca. I temi in ballo sono tanti: il rapporto di Marion e Jack che o evolve o finisce; il continuo gioco sui pregiudizi tra francesi e americani; e la 37enne parigina che chiude il film con una domanda cinica e anche malinconica: le ribellioni di gioventù hanno senso quando si ha più di trenta anni? Hairspray, il film riscritto a partire del musical del 2002, ma soprattutto nella versione dell'88 diretta dal talentuoso ed eversivo John Waters, è una splendida commedia sull'integrazione razziale ambientata nella Baltimora degli anni '60, interpretata dalla giovane Ricky Lake e dalla celebre drag queen Divine. Oggi nel film di Adam Shankman nel ruolo che fu di Divine c'è un adorabile John Travolta.
Direttamente da Venezia In questo mondo libero, il film di Ken Loach che ambienta nell'odierna realtà anglosassone, caratterizzata dal «miracolo» del lavoro flessibile, dalla globalizzazione e dai doppi turni, la storia di una donna che nonostante le difficoltà, apre un'agenzia per la selezione del personale, ma dovrà fare i conti con la realtà dei boss di strada, e con le agenzie per l'impiego e gli immigrati in cerca di lavoro. Discesa agli inferi di una donna alla quale hanno portato via tutto con Il buio nell'anima, il film sul controverso tema del farsi vendetta da soli, diretto da Neil Jordan e interpretato dalla brava Jodie Foster. Ossessiva nella sua ricerca, Jodie Foster diventa «giustiziera» dopo che, durante un'aggressione a Central Park, la violentano e le uccidono il fidanzato. Ancora una commedia ma in questo caso di proporzioni bibliche, a cominciare dal «rispettabile» costo di 175 milioni di dollari.

In sala Un'impresa da Dio non il sequel del successo comico del 2003, Una settimana da Dio, ma una variazione sul tema, diretta ancora una volta da Tom Shadyac e interpretata dal comico Steve Carrell che nei panni di un improbabile Noè dei nostri giorni, è un battagliero ambientalista che mette in salvo fauna e umani andando ad incastrarsi proprio nella sala ovale della Casa Bianca.

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