Port-au-Prince - La terra continua a tremare ad Haiti. Si tratta di scosse di assestamento, ma ogni volta tra la popolazione torna la paura. Intanto prende forma il piano per la sistemazione degli sfollati: inizialmente saranno creati dei campi attrezzati con tende (almeno una dozzina), poi si inizierà a ricostruire facendo lavorare gli stessi sfollati (il programma "cash for work" illustrato ieri da Bill Clinton). Non si cercano più eventuali superstiti sotto le macerie. A deciderlo sono le Nazioni Unite, anche se la parola finale spetta al governo di Haiti. Molti continuano a sperare di poter riabbracciare i propri cari. Ma ogni ora che passa la prospettiva si fa sempre meno realistica. Allarme dell'Unicef ad Haiti.
Stop alle ricerche I team di soccorso guidati dall’Onu hanno deciso di interrompere le ricerche di eventuali superstiti sotto le macerie di Haiti, devastata dal terremoto, per concentrarsi sulla distribuzione degli "aiuti umanitari a coloro che ne hanno bisogno".
Bilancio dei morti Onu È salito ad almeno 70 morti il bilancio provvisorio per l’Onu, tra personale civile e militare, ad Haiti. Lo ha indicato il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon all’Assemblea generale dell’Onu, precisando che mancano tuttora all’appello 146 persone
Vite salvate dalle macerie "Le
squadre di ricerca leggere che non dispongono di attrezzature pesanti cominciano a
partire e le squadre di soccorso con attrezzature adeguate estraggono corpi", ha
spiegato a Ginevra la portavoce dell’Ufficio dell’Onu per gli affari umanitari (Ocha),
Elysabeth Byrs, precisando che le squadre internazionali di ricerca ad Haiti concentrano
sempre più le loro attività sugli aiuti ai terremotati, aiutano i lavoratori umanitari.
Le 43 squadre internazionali impegnate ad Haiti hanno estratto 121 persone vive dalle
macerie nel corso delle operazioni di soccorso, secondo l’ultimo bilancio dell’Ocha.
Una donna di 69 anni è stata trovata viva in mezzo alle macerie, è in gravi condizioni.
Unicef: "Scomparsi 15 bambini" Quindici bambini sono
scomparsi dagli ospedali di Port-au-Prince dove erano stati ricoverati per le ferite subite per il terremoto
che ha colpito, dieci giorni fa, la capitale caraibica e il timore è che siano stati rapiti perchè le persone che
sono state viste con loro, quando sono usciti dai nosocomi, non erano sicuramente dei loro familiari.
Una denuncia precisa che viene dall’Unicef, che collega l’accaduto a quella che definisce "rete di tratta
dei bambini" legata al "mercato delle adozioni". Quindici bimbi spariti e che, soprattutto, dice uno degli
esperti dell’agenzia delle Nazioni unite che si occupa dei minori, non sono sicuramente con le loro famiglie.
Una cosa che accresce il timore che possano essere stati vittime di un rapimento finalizzato ad alimentare
il sempre florido mercato delle adozioni illegali.
Una notizia che non è giunta inattesa, perchè, dice Jean Luc Legrand, dell’Unicef, le organizzazioni legate
alla tratta dei bambini erano presenti ad Haiti già prima del sisma. Ora, con il caos che regna, con le
centinaia di bambini che girano per le strade in cerca dei familiari, con la difficile situazione dell’ordine
pubblico su cui cercano di vegliare i poliziotti arrivati dall’estero, le organizzazioni di trafficanti di essere
umani si muovono in un ambiente ideale per mettere a segno i loro colpi.
Come accadde per lo tsunami che, nel dicembre del 2004, si abbattè su molte aree dell’Asia.
Bertolaso ad Haiti E' arrivato sull'isola caraibica il team italiano guidato dal capo
della Protezione Civile, Guido Bertolaso. Il presidente del
Consiglio gli ha affidato il compito di "valutare la situazione e pianificare le attività necessarie, così da
garantire una gestione efficace e coordinata degli aiuti italiani, in favore della
popolazione colpita dal terremoto". Sul luogo, rammenta ancora la Protezione Civile, è
già al lavoro "un advance team italiano, partito il giorno dopo il terremoto ed è stato
montato un ospedale da campo, operante nella zona di Petionne Ville".
Da Ciampino, a bordo del velivolo dell’Aeronautica Militare, sono partiti anche
l’ambasciatrice di Haiti a Roma, Gèri Benoit, e una squadra interforze composta da
Vigili del Fuoco e personale delle Forze Armate, della Croce Rossa Italiana e del
Dipartimento della Protezione Civile.
"Dall'Italia aiuti e coordinamento" Aiuti e una mano al coordinamento, che è stato finora carente, per superare l’emergenza
post-terremoto. È questo l’impegno dell’Italia per Haiti, di cui il capo del dipartimento della Protezione
Civile, Guido Bertolaso, ha discusso oggi con il presidente haitiano, Renè Preval, presente anche il primo
ministro Jean Max Bellerive. "Un impegno che ha preso subito forma - ha detto Bertolaso al termine del colloquio - con gli aiuti inviati
immediatamente dopo la scossa, e che continua con il prossimo arrivo della portaerei Cavour e le
successive iniziative che saranno messe in cantiere".
Bertolaso, che sta per incontrare l’ambasciatore americano e quello francese, avrà domani un nuovo
colloquio sia con il presidente che con il premier haitiani e, in quella sede, si parlerà dei "futuri passi"
dell’Italia in favore di Haiti.
Il piano di Clinton Bill Clinton, l’inviato speciale delle Nazioni Unite per Haiti, ha lanciato il programma "cash-for-work", che ha come obiettivo la rinascita di Haiti.
Gli haitiani impegnati nella ricostruzione riceveranno, attraverso il programma dell’ex presidente, un piccolo salario prelevato dai fondi stanziati dalla comunità internazionale. "Agli haitiani verrà data la possibilità di ’reimmaginarè il loro Paese", ha detto Clinton durante un incontro con la stampa al Palazzo di Vetro, al fianco del segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon. Adozioni più facili "Nella dolorosa e drammatica vicenda del sisma di Haiti, il consiglio dei ministri ha discusso e concordato circa l’opportunità di semplificare e accelerare le procedure di autorizzazione alle adozioni internazionali ed ha dato mandato in tal senso al ministro per le pari opportunità, Mara Carfagna, e al sottosegretario di Stato delegato alle politiche per la famiglia, Carlo Giovanardi". È quanto si legge nel comunicato finale del Consiglio dei ministri di oggi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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