Caro dottor Lussana, voglio inserirmi anch'io nella polemica iniziata dalla professoressa Susy De Martini sulle parole del Cardinale in merito al fenomeno di Hallowen, anche se, proprio a sfavore Hallowen, ebbi già a scrivere proprio sul Giornale lo scorso anno. Confesso, cara professoressa De Martini, che pur approvando tanti Suoi interventi fatti in passato sul nostro Giornale, stavolta non riesco proprio a condividerLa. Anche perché, se andiamo a rileggere l'omelia tenuta dal Cardinale Bertone nel giorno di Ognissanti, vediamo che il motivo della «condanna», se così possiamo chiamarla, riguarda non tanto i travestimenti da streghe o da mostri che i ragazzini ci hanno propinato la vigilia di Ognissanti, quanto un vergognoso intervento di istituzioni pubbliche con stanziamento di pubblico denaro, verso «eventi così effimeri, insensati e meramente commerciali come le cosiddette feste delle zucche» e il Cardinale continua: «Io mi domando se non sarebbe più meritevole usare i soldi pubblici - proprio nel centro storico - per aiutare le centinaia di famiglie e di persone povere».
Questo, penso, sia il punto centrale da tenere in considerazione: è giusto, soprattutto in momenti come gli attuali, dove gli Enti locali piangono miseria, e addossano al Governo l'insuccesso delle loro responsabilità, alle quali non sono capaci di far fronte, spendere soldi pubblici per diffondere una festa che non è nemmeno lontana parente delle nostre tradizioni genovesi?
E se i bambini vogliono festeggiare Hallowen, va bene, lasciamoli divertire, ma il giorno dopo ricordiamoci di portarli con noi nella visita al Cimitero: forse un momento di riflessione può aiutarli più che le favole delle streghe «a superare le paure inconsce verso l'ignoto».
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