New Delhi - Comune flagello, minaccia mondiale spietata, causa di innumerevoli vittime, il terrorismo in India e negli Stati Uniti deve essere fermato con una sinergia d'intenti, con la cooperazione internazionale. Lo ha detto oggi a Mumbai il segretario di stato americano Hillary Clinton, nel primo giorno della sua visita in India. La Clinton, che è arrivata ieri e alloggia al Taj Mahal Hotel, proprio l’albergo preso d'assalto dai terroristi islamici lo scorso 26 novembre, ha incontrato stamattina i dipendenti dei due alberghi ostaggio dei terroristi e i familiari delle vittime.
Lavorare insieme contro il terrorismo Entrambi abbiamo avuto esperienza del terrorismo. Ed entrambi - ha scritto la Clinton nel libro del memoriale delle oltre 170 vittime dell’attentato a Mumbai - dobbiamo essere grati e orgogliosi dell’eroismo di uomini e donne coraggiose che hanno contribuito a salvare vite e a prevenire bilanci più gravi l’11 settembre e il 26 novembre. I popoli e le nazioni che cercano la pace devono lavorare insieme e allontanare l’estremismo che produce violenza".
Ma Usa non media tra India e Pakistan Hillary Clinton, che domani volerà a Delhi per incontrare i vertici del governo indiano, ha detto però che il suo governo non farà pressioni per la ripresa del dialogo indo-pachistano. Un rifiuto garbato agli inviti di stamane del leader separatista del Kashmir, Mirwaiz Umar Farooq, che ha lanciato un appello agli Usa: "hanno un ruolo nell’aiutare India e Pakistan a porre fine alla loro disputa politica".
Giovedì in un incontro con la sua controparte pakistana, Yousef Raza Gilani, Singh aveva chiarito che Nuova Delhi non ha alcuna intenzione di aprire i negoziati con Islamabad fino a quando il paese non prenderà azioni concrete contro i colpevoli della strage di Mumbai.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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