Hollywood: no nomination, no party...

Per la prima volta, l’Academy avrebbe potuto candidare come "migliore pellicola" una decina di titoli. Si è fermata a 9. Scorsese batte tutti ma il favorito è "The Artist"

Hollywood: no nomination, no party...

Le nomination agli Oscar sono un po’ più serie di quelle del Grande Fratello, ma ancor più annunciate. Troppo vicine a quei Golden Globe da cui raramente si discostano. Come se il Festival di Sanremo fosse preceduto dal festival di Borgio Verezzi, con le stesse canzoni. In compenso, se i Golden Globe non se li fila nessuno, o quasi, gli Oscar appassionano anche chi al cinema non va mai. Tanto per cominciare quest’anno c’è stata una modifica all’antico regolamento.

A differenza delle altre categorie, dove le candidature sono implacabilmente cinque, per il miglior film possono concorrere fino a dieci titoli. I giurati dell’Academy, per la verità, si sono fermati a nove: evidentemente non hanno scovato una decima pellicola all’altezza. Grande favorito dovrebbe essere The Artist, alla faccia del muto e del bianco e nero, che, guarda caso, ha già incamerato il Golden Globe come migliore commedia (i Globe, si sa, fanno ancora la suddivisione tra commedie e drammi). Ma val la pena di lasciar parlare i maggiori esperti, che non sono certo né i giurati, né i critici, bensì i bookmaker, prontissimi a sfornare le loro previsioni pochi minuti dopo le nomination.

E loro, che raramente sbagliano, avvertono che The artist si può giocare a una quota micragnosa, 3 contro 10. Secondo favorito Paradiso amaro con Clooney (ariguarda caso, Golden Globe come film drammatico) a 5 contro uno, ovvero punti un dollaro e ne becchi cinque. Molto più lontani nei pronostici War Horse di Spielberg, Hugo Cabret di Scorsese, The Help, ambientato nell’America segregazionista del 1962, Midnight in Paris di Woody Allen, L’arte di vincere con Brad Pitt, Molto forte, incredibilmente vicino sull’11 settembre, e The Tree of Life di Malick.


Film e regia, per tradizione, vanno quasi sempre di pari passo. Così per la miglior direzione se la vedranno il francese Michel Hazanavicius, superfavorito, per The artist, Scorsese (Hugo Cabret), Alexander Payne (Paradiso amaro), Allen (Midnight in Paris) e Malick (The Tree of Life). A proposito, il Golden Globe, che per la regia, ennesima stravaganza, riunifica dramma e commdedia, è toccato a Scorsese. I maggiori pretendenti all’Oscar per il migliore attore e la migliore attrici è tutta gente, tanto per cambiare, fresca di Globe.

George Clooney e Jean Dujardin, che si sono presi un Globe a cranio (rispettivamente per il dramma Paradiso amaro e la commedia The artist) se la dovranno vedere con Brad Pitt (L’arte di vincere), Gary Oldman (La talpa) e il carneade messicano Demiàn Bichir (A Better Life); ma per gli allibratori è una corsa a due. Cambia poco la musica per le attrici, dove le vincitrici dei Globe, Meryl Streep (The Iron Lady), alla diciassettesima nomination, e Michelle Williams (My Week with Marilyn) se la giocheranno, la statuetta, con Viola Davis (The Help), Rooney Mara (La ragazza con il tatuaggio del drago) e la rediviva star Gleen Close (Albert Nobbs). Mentre tra gli attori non protagonisti spiccano i veterani (Christopher Plummer e Max von Sydow hanno 82 anni, Nick Nolte 70), che si scontreranno con Kennet Branagh e Jonah Hill), tra le attrici non protagoniste l’età media s’abbassa non poco: Janet Mcteer ha 50 anni, Melissa McCarthy 41, Octavia Spencer 39.Bérènice Bejo 35 anni e Jessica Chastain 30.

Per finire il film straniero, concorrono, sai la goduria, un belga, un canadese, un danese, un israeliano, tutti inediti in Italia. Grande favorito l’iraniano Una separazione, da noi già visto e sbadigliato, puntuale Gloden Globe. Allora aveva ragione Crialese a protestare: il suo Terraferma, escluso dall’Academy, era (un po’) meno noioso. A consolarci ci sono però tre candidature tricolore.

Dante Ferretti e la moglie Francesca Lo Schiavo hanno lavorato come direttore di fotografia e set decorator per Martin Scorsese aggiudicandosi una candidatura per le due categorie. È invece un neofita del più importante premio del cinema il genovese Enrico Casarosa, animatore alla Pixar di San Francisco. È candidato per il corto d’animazione La Luna.

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