Il Piano Casa del Comune entra nel vivo. Ieri sono stati approvati dalla giunta capitolina due nuovi bandi per un totale di 3.200 alloggi. Più in dettaglio, 2.700 alloggi in housing sociale e 500 di edilizia sovvenzionata (Erp), da realizzare mediante cambi di destinazione duso di fabbricati non residenziali e di zone urbanistiche non residenziali. I privati avranno tempo fino a dicembre 2010 per le proposte, poi i progetti approvati passeranno alla fase attuativa. Gli alloggi in housing sociale saranno destinati a nuclei familiari a basso reddito o con a carico portatori di handicap, anziani in condizioni socio-economiche svantaggiate, studenti fuori sede, famiglie di sfrattati, immigrati regolari a basso reddito residenti da almeno 10 anni in Italia o da 5 nel Lazio, addetti allordine pubblico e alla sicurezza.
I bandi, che saranno pubblicati nei prossimi giorni, sono stati illustrati ieri in Campidoglio dal sindaco Gianni Alemanno, dallassessore alla casa Alfredo Antoniozzi e dallassessore allurbanistica Marco Corsini. Con loro il delegato del sindaco allemergenza casa Marco Visconti. Gli alloggi dovranno essere assegnati in locazione per una durata minima di 25 anni a canone sociale mensile pari a 6 euro a metro quadro. «Si tratta di un canone inferiore del 50% ai prezzi di mercato - spiega Alemanno - È la prima volta che a Roma si fa unoperazione del genere. A questi bandi ne seguiranno presto degli altri». Il primo in dirittura darrivo è quello per la densificazione dei Piani di Zona del II Peep mediante lutilizzazione delle aree extra-standard per un totale di 2.400 alloggi. È in corso anche lindividuazione di aree nei cosiddetti Ambiti di riserva (previsti 10.000 alloggi in housing sociale).
«I bandi illustrati ieri sono a costo zero per lamministrazione comunale», precisa Antoniozzi. Con il primo verranno trasformati in appartamenti edifici dismessi per un totale di 3.500 alloggi, di cui il 30% (1.000) dovrà essere destinato allhousing sociale. Con il secondo, invece, saranno 4.250 gli alloggi realizzati, di cui 1.700 in housing». I cambi di destinazione duso dovranno essere associati a interventi di recupero urbanistico (ristrutturazione edilizia o urbanistica, demolizione/ricostruzione). I lavori non dovranno oltrepassare la durata di 27 mesi dalla data di rilascio del permesso di costruire.
Per quanto riguarda i cambi di destinazione duso di zone non residenziali gli interventi potranno essere proposti allinterno di zone che il Prg identifica come edificabili, nel rispetto degli standard urbanistici (verde pubblico, parcheggi, servizi pubblici) minimi. In ogni caso fuori dallagro e dal centro storico. I due progetti attiveranno circa 2.
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