È nel loro motto, ma anche nell'inno che cantano a pieni polmoni, quello di Volare alto. Sempre più alto. Perché nei ragazzi che indossano l'uniforme storica con kepì e spadino c'è ancora un sogno, un ideale, e lo gridano giurando alla nazione nel cortile della Scuola Militare Teulié. Poi, mentre la banda dell'esercito intona l'Inno di Mameli, sfila la bandiera della Scuola e a molti genitori in tribuna sembra essere entrato un bruscolino nell'occhio.
La solenne cerimonia si è tenuta ieri mattina in corso Italia ed è toccato agli allievi del corso Renato Del Din, medaglia d'Oro al valor militare, scandire la solenne promessa che li ha visti protagonisti di fronte al Capo di Stato Maggiore dell'Esercito generale Fabrizio Castagnetti, al comandante delle Scuole Esercito generale Angelo Dello Monaco, al comandante dell'Accademia generale Francesco Tarricone, al vice sindaco Riccardo De Corato e, infine, al loro preside e comandante colonnello Giuseppe Affini. Tutti ragazzi fra i 16 e i 18 anni di età, hanno cantato, presentato le armi, sfilato, ascoltato gli interventi delle autorità, senza mai un movimento sbagliato, un passo fuori tempo, un cenno di stanchezza. Neanche quando, secondo tradizione, l'allievo anziano ha gridato le consegne al «cappellone», lallievo del primo anno: «Se qui ti hanno spinto desiderio di gloria o volere dei tuoi genitori, non giurare (...) ma se furono senso del dovere, dell'onore e amore per la Patria, allora giura».
Il legame della Teulié con la città viene messo in rilievo quando gli allievi riconsegnano a De Corato il Tricolore della Repubblica Cisalpina. Sventolò a Milano sulle barricate del 1848 e la scuola lo custodisce durante il periodo delle Cinque Giornate. L'edizione 08 ha visto appuntare una medaglia di Bronzo al valore dell'Esercito sulla bandiera della Teulié, con la motivazione di fornire ai giovani una eccellente formazione culturale e militare.
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