I carabinieri arrestano il vu’ cumprà senza borsone

I carabinieri arrestano il vu’ cumprà senza borsone

Addio vu’ cumprà con borsone e asciugamani sulle spalle. I tempi cambiano, le mode pure. Il discorso calza a pennello per quel marocchino che è stato arrestato l’altro ieri dai carabinieri del nucleo radiomobile di Genova, dopo aver venduto per settimane articoli con marchi contraffatti: scarpe, borse, cinture, portafogli, Cd e Dvd.
Il vu’ cumprà, appena ventenne, aveva trovato un curioso escamotage per non essere «pizzicato» dalle forze dell’ordine. Ai suoi potenziali clienti negli stabilimenti balneari mostrava infatti un bellissimo catalogo a colori sul quale comparivano le foto di articoli di pelleteria, scarpe, jeans e altri prodotti delle marche più prestigiose, naturalmente non autentici. E nel variopinto catalogo erano presenti anche i più recenti successi musicali, nonché films di prima visione in Dvd e Cd. Ma tutta la merce non veniva consegnata subito ai diretti interessati, perché il vu’ cumprà la teneva nascosta all’interno di un magazzino a debita distanza. Una volta ricevuta l’ordinazione, si recava poi lì per ritirare il pezzo o l’articolo prescelto. Come prendere due piccioni con una fava: nessun borsone pesante da portare, nessun timore di essere beccato. E qui il ragazzo si sbagliava. Perché i suoi movimenti da uno stabilimento all’altro non sono passati inosservati a una pattuglia del nucleo radiomobile che lo ha fermato mentre tornava nel suo magazzino per ritirare l’articolo prenotato da un cliente.
Così gli uomini del comandante Giuseppe D’Agostino sono riusciti a mettergli le manette ai polsi nei pressi di un stabilimento balneare di Pegli. Il vu’ cumprà è stato trovato in possesso complessivamente di 66 Dvd, 257 Cd, un numero consistente di scarpe, borse, cinture e portafogli dal marchio contraffatto. Un «bottino» pesante come le accuse che ora pendono sul capo del magrebino: ricettazione, detenzione e vendita di copie di opere tutelate da un diritto d’autore e merce con marchio contraffatto.

La merce è stata sequestrata dai militari che non escludono che il giovane magrebino sia il terminale di un’associazione dedita al commercio di prodotti con marchio «taroccato».
Per il vu’ cumprà, attualmente rinchiuso nel carcere di Marassi, si profila l’espulsione dall’Italia.

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