da Milano
Non è detto che nelle file degli imputati ci siano solo i geni, oppure le cattive abitudini come il fumo o ancora le polveri sottili che respiriamo ogni giorno.
Nel 30 per cento dei casi i tumori dipendono da quello che mangiamo. Ma cè di più: secondo Umberto Veronesi, ex ministro della Salute e oncologo di fama internazionale, lalimentazione ha un ruolo decisamente prevalente nellinsorgenza del cancro rispetto, per esempio, allo smog. La parola dordine è dunque mangiare di meno e meglio, dando la precedenza a carboidrati, frutta e verdura. «Il 30 per cento dei tumori nelluomo sono correlabili alla dieta e allalimentazione», ricorda in ogni occasione il direttore scientifico dellIstituto europeo di oncologia; dati su cui concorda Maria Ines Colnaghi, direttore scientifico dellAirc, annunciando per domani liniziativa «Le arance della salute» che prevede la distribuzione nelle principali piazze italiane degli agrumi siciliani per favorire la raccolta di fondi per la ricerca.
Non possiamo considerare un chilo di arance come polizza Casco per la vita, ma il loro consumo porta alcuni vantaggi nella prevenzione dei tumori: già negli anni Settanta è stata dimostrata la relazione tra il consumo di alcool e di tabacco e linsorgenza del tumore allesofago.
Insorgenza ridotta nei casi in cui il soggetto è un consumatore di agrumi e, attenzione, non solo di vitamina C. Studi più recenti, hanno evidenziato poi che alti livelli di carotenoidi (sostanze presenti nelle arance, come in alcune verdure) sono efficaci nella prevenzione. «Bisogna imparare a mangiare in modo vario - ha aggiunto ieri Colnaghi - perché il beneficio apportato da un singolo alimento non si limita alla vitamina o alla sostanza antiossidante più studiata, ma è frutto di unalchimia in parte ancora sconosciuta.
Uno studio italiano pubblicato sul British Journal of Nutrition ha, per esempio, messo in evidenza che i benefici dellinsalata vengono potenziati dalle capacità antiossidanti dellolio di oliva e dellaceto, ma possono essere ulteriormente aumentati se si aggiunge al tutto un pizzico di maggiorana fresca o di unaltra erba aromatica».
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