I cittadini hanno già pagato troppo per un porticciolo fatto per i ricchi

A corollario dell'articolo di Francesco Gambaro «...all'asta i posti barca» vorrei aggiungere il mio ricordo su Arenzano.
Occorre risalire agli anni '60, quando: Comune, Marchese e Valle decidono di costruire il porto in quella posizione anziché al Pizzo, come gli esperti e l'evidenza suggerivano…..però da questo lato c'erano i terreni del Marchese, disposto anche a versare un po' di milioni a fondo perduto…..cosa importa se creiamo una barriera al «ponentino che mantiene pulita l'acqua della baia»...se il porto sarà esposto al grecale...se si insabbierà facilmente, ecc….lì si può costruire e quindi è il posto giusto! Così si chiude il triangolo: il Comune vara il progetto, il Marchese rivaluta e vende i terreni, Valle costruisce almeno 30.000 metri cubi di nuove case intorno al porto.

Il porto-rifugio (allora apparteneva a questa categoria) viene gestito dal Comune con proprio personale dipendente fino al 1990: le tariffe erano molto convenienti, i posti barca molto ambiti, gli intrallazzi degli addetti ai lavori per avere un posto era una pratica abituale…… le perdite di gestione occultate e spalmate nei costi dei servizi del Comune...ed io pago!
Il Sindaco Masella nel 1990 decide di «privatizzare» la gestione del porto e costituisce la Porto Spa, società mista pubblico-privata ed (...)

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