Sono intervenuto altre volte per attirare lattenzione su due problemi educativi riferiti ai giovani. Il primo intervento considerava lambiente come momento formativo riguardante lassunzione di sostanze eccitanti o placanti. Il secondo intervento prendeva in considerazione il sorpasso del lavoro educativo attraverso mezzi farmacologici o simili. Non si tratta di questioni teoriche da lasciare ai libri di pedagogia e psicologia. Limpegno per la formazione dei ragazzi non procede a settori.
Linflusso formativo non può che essere unitario. Uno degli aspetti decisivi per cavare delle personalità equilibrate è il contesto umano in cui i ragazzi vivono.
Si parta da una considerazione astratta: ci si chieda, cioè, dove i ragazzi assumono ed esprimono una certa personalità umana misurata. Di solito, si fissa lattenzione soprattutto sulla scuola. E però non si può ignorare che il primo luogo educativo è la famiglia. Di contro, e rischiando qualche alea, ma al tempo stesso osservando limmediatezza dellinflusso formativo di società che negano o soffocano, o limitano la libertà, si constaterà che lattacco primo da cui si parte per scalzare una convivenza civile - ancor più se cristiana - è sempre lo sfaldamento della famiglia.
Sembra superfluo enumerare i «vulnera» che la famiglia ha subito in questi ultimi decenni o ancor prima. Aborto. Contraccezione in disparatissime forme, prima o dopo il concepimento di un bimbo (per quanto ciò sia distinguibile dalla soppressione di vite innocenti), i progestinici, i prodotti che interrompono levoluzione del feto nei primi giorni di vita e levoluzione di queste limitazioni del fattore demografico. Se si vuol risalire più a monte nellopera di distruzione della famiglia, non è possibile ignorare il divorzio, le separazioni ingiustificate dei coniugi, le liti che scoppiano nei nuclei familiari per questioni di tipo economico o per lattribuzione dei figli.
Qui il pericolo che si profila è quello di lasciarsi andare a una sorta di celebrazione dellideale familiare considerato a portata di mano, facile, dietro langolo della parete di casa. La famiglia è anche luogo di conflitto: salutarmente luogo di conflitto. In essa devono misurarsi sensibilità diverse dovute alletà, al sesso, alla formazione ricevuta. Devono integrarsi responsabilità. Devono concorrere i diversi membri nel mantenimento di tutti. Richiedono unattenzione particolare ai diversi caratteri che si misurano tra loro e devono aiutarsi.
Così la famiglia si rivela come il luogo genetico radicale della convivenza e dellaiuto vicendevole tra i membri. Dove ciascuno è chiamato a svolgere una missione che è indelegabile: una missione che, nel caso manchi, fa inevitabilmente scricchiolare la solidità della casa. Si pensi agli squilibri che si registrano nella struttura caratteriale di figli che possono riferirsi soltanto a un genitore, non avendo la possibilità di confrontarsi anche con la dolcezza della madre e con lausterità del padre.
Ne escono ragazzi che mancano spesso di punti di riferimento con cui confrontarsi: ragazzi che si mettono spasmodicamente talvolta alla ricerca di modelli di pensiero e di comportamento di cui non hanno visto esempi concreti.
Può sembrare lontano dal discorso educativo questo accenno alla famiglia.
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