I commercianti: «No al trasloco del Gp a Roma Ne soffrirebbero dagli ambulanti agli hotel»

Sull’ipotesi di «traslocare» il Gran Premio di Formula Uno nella capitale dopo le polemiche politiche arrivano quelle degli imprenditori. È perentorio Marco Accornero, segretario generale dell’Unione Artigiani di Monza e Brianza, nello scendere in campo a difesa della più importante manifestazione sportiva internazionale del territorio, messa a repentaglio dai ventilati progetti di spostare la gara di Formula Uno a Roma. «Non avrebbe alcun senso – spiega Accornero – far traslocare il Gran Premio da Monza alla capitale. In gioco ci sono una tradizione e un’esperienza che vedono la nostra città riconosciuta ed apprezzata in tutto il mondo per il suo autodromo e la sua invidiabile organizzazione. Già negli anni Ottanta si era inventato un dualismo Monza-Imola, che aveva portato il Gran Premio a essere sciaguratamente disputato in Romagna. Il risultato fu un veloce ritorno alla tradizione motoristica brianzola, unica realtà italiana ragionevolmente adatta a rappresentare degnamente il nostro Paese nel circus mondiale delle monoposto di Formula Uno».
In gioco, però, non c’è solo la tradizione indiscutibile, che basterebbe ampiamente da sola per chiudere in partenza ogni diatriba. «Occorre pensare – continua Accornero – a tutto ciò che gravita attorno all’evento del Gran Premio e alla vita stessa dell’autodromo, con quello che rappresenta anche come indotto. Senza dimenticare che la nascita della Provincia di Monza e Brianza e l’Expo potranno e dovranno contare anche su un’eccellenza internazionale come l’autodromo, sia in termini di immagine, sia come autentico volano produttivo sotto il profilo economico e dei posti di lavoro. Un’importanza non secondaria anche per il mondo artigiano monzese e brianzolo». E ancora. «A Roma devono capire chiaramente – termina Accornero – che Monza senza il Gran Premio di formula uno sarebbe come la Capitale senza il Colosseo o meglio, senza Palazzi della politica».
Anche i commercianti alzano il tono della protesta. «Trasferire la manifestazione più importante che si svolge in zona – interviene Enrico Origgi, presidente dell’Associazione degli esercenti aderente alla potente Confcommercio di Carlo Sangalli - condurrebbe l’intero mondo del terziario e dei servizi verso una nuova contrazione delle vendite. Penso in particolare agli alberghi, ai venditori ambulanti e in genere a tutti i commercianti.

Non dimentichiamo che la manifestazione garantisce un prestigio internazionale all’intera Brianza. E non solo, durante la settimana della competizione. Nasce la nuova provincia – chiosa Origgi - e scompare il Gran Premio. Sono scelte che definiamo assurdo ed incredibili».

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