Roma - Novecentoventicinque grammi di hashish e 133 di cocaina sono stati trovati dai familiari di Stefano Cucchi in un loro appartamento a Morena, alla periferia di Roma, spesso utilizzato dal geometra quando non dormiva a casa. La droga è stata trovata all’interno di un armadio. La notizia è stata comunicata alla procura dagli stessi familiari, tramite i loro legali Fabio Anselmo e Fabio Piccioni, ed ora la polizia è stata incaricata di procedere al sequestro dello stupefacente. Sulla vicenda il padre di Cucchi, Giovanni, è stato sentito dai pm ed ha spiegato che la scoperta è avvenuta casualmente durante le pulizie dell’appartamento. Non sono state trovate, invece, somme di danaro. "La scoperta e la comunicazione della notizia agli inquirenti - hanno dichiarato gli avvocati Anselmo e Piccioni - è la dimostrazione della trasparenza e della correttezza dei familiari di Stefano. Anche per questo bisogna credere loro quando dicono che il congiunto aveva il viso gonfio durante l’udienza di convalida del suo fermo".
Tracce di sangue sui jeans C’è un nuovo elemento all’esame dei periti incaricati dai pubblici ministeri di svolgere gli accertamenti medico-legali sulla vicenda. È una macchia, che si presume di sangue, trovata sui pantaloni jeans che Cucchi indossava quando fu ricoverato nell’ospedale Sandro Pertini e che alcuni giorni fa sono stati restituiti alla famiglia. Questa indagine affidata alla dottoressa Carla Vecchiotti dell’Istituto di Medicina legale dell’università La Sapienza, potrà cominciare dal 23 novembre prossimo giorno in cui sarà riesumata la salma per consentire poi ad un’altra equipe di quattro periti di approfondire gli accertamenti autoptici già fatti qualche tempo fa. Con il quesito affidato alla dottoressa Vecchiotti si chiede di «accertare se nei jeans sottoposti a sequestro siano rinvenibili tracce di sangue umano, ed in caso affermativo il perito accerti le caratteristiche genetiche comparandole con quelle ricavabili dal sangue prelevato in sede autoptica dal corpo di Cucchi". Per questa indagine al consulente tecnico sono stati affidati 60 giorni di tempo.
L'avvocato della famiglia "Viene spontaneo a tutti - spiega l'avvocato della famiglia Cucchi, Fabio Anselmo - pensare a una lesione traumatica tale da poter provocare una fuoriuscita di sangue, quindi è chiaro che questa traccia ematica conferisce un’ulteriore coloritura alla natura violenta dei traumi che ha subito Stefano. Poi vediamo di capire di che macchia si tratta e ovviamente, se si tratta di sangue, ma dalla parole del pm sembra chiaro, dovremmo accertarci che sia di Stefano".
Cucchi in palestra prima dell'arresto Qualche ora prima dell’arresto avvenuto la sera del 15 ottobre scorso, alle 23.30, per detenzione di stupefacenti, Cucchi era in una palestra nella zona dell’Anagnina per fare ginnastica. La circostanza è emersa nell’ambito dell’inchiesta. La documentazione è stata recuperata dagli avvocati che assistono come parte civile i familiari di Cucchi e tra il carteggio c’è anche un certificato di sana e robusta costituzione richiesto dai titolari della palestra per accettare l’iscrizione di Cucchi. Questo documento risale al 3 agosto scorso.
A sollecitare la consegna dei documenti sono stati i titolari della palestra per dimostrare che al momento dell’ingresso nella loro struttura pur avendo un esile corporatura, Cucchi non aveva patologie evidenti. La sera del 15 ottobre scorso Cucchi fu sorpreso dai carabinieri che lo trovarono in possesso di diversi grammi di hashish.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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