Vigili milanesi alle prese con il nuovo Codice della strada, che è arrivato così alla sua 189esima modifica. Seppure il decreto sia entrato in vigore il 14 dicembre, mancano ancora dei decreti attuativi che non rendono possibile far rispettare l'obbligo di targa e assicurazione per i monopattini. Nel frattempo però sono iniziati i controlli e sono già state comminate 33 multe due giorni fa per guida di monopattino senza casco, 10 sanzioni per passaggio con il rosso mentre 4 patenti sono state ritirate per l'uso del cellulare alla guida. Secondo il nuovo codice, infatti, è obbligatorio guidare con casco idoneo protettivo e conforme, senza trasportare persone a bordo ma anche su questo gli agenti hanno sollevato dei dubbi. In particolare i sindacati hanno scritto al neo comandante sollevando due punti: la mancanza del decreto attuativo su assicurazione e targa che impedisce di fare multe e quale tipo di casco sia considerato idoneo. Non è finita: nel caso in cui qualche milanese multato facesse ricorso non si sa ancora come ci si deve comportare. Ma il punto principale è la mancanza di un corso di aggiornamento sulle nuove norme. In sostanza i ghisa sono in strada a fare controlli senza avere delle linee guida chiare e precise. «I vigili sono spiazzati - spiega Grazia Ingrao, segretario aggiunto Sulpl Milano - dal fatto che una modifica del codice della strada così impattante per la vita dei cittadini e per gli stessi agenti non abbia previsto un corso di formazione da parte del Comune e del comando per gli agenti. Sarebbe bastato un corso on line, più veloce da organizzare per permettere agli agenti di capire come comportarsi in strada».
È vietata la circolazione dei monopattini sulle piste ciclabili, sulle aree pedonali, sui marciapiedi, possono viaggiare con un limite di velocità superiore ai 20 km orari solo nelle strade con limite fino ai 50 km/orari. Di notte, invece, sono obbligati a circolare con luce bianca o gialla fissa e posteriormente luce rossa fissa. Vietato andare contro mano, così come è vietato parcheggiare sul marciapiede. Milano, che ha introdotto da poco l'autorizzazione per una nuova società di sharing (arrivando a quota 6mila monopattini), si trova quindi a gestire un bel problema.
Novità anche per quanto riguarda la guida in stato di ebbrezza anche se per quanto riguarda il «lavoro» dei vigili cambia poco. Partiranno con i controlli specifici venerdì con i due pattuglioni e il tema sono i verbali: «Se si ritira una patente erroneamente per guida in stato di ebrezza - dicono i vigili - si fa un doppio danno: in caso di ricorso si danneggia l'agente ma anche il Comune viene costretto a pagare spese legali ed eventuali risarcimenti. Non solo, è ancora da definire cosa sia l'alcolock». Molto più complessa la questione della guida sotto effetto di stupefacenti: gli agenti sono dotati di uno strumento, il drogometro, tampone salivare, che rileva le tracce di qualsiasi sostanza psicotropa. «Anche se qualcuno ha assunto hashish due giorni prima a casa sua (per altro esiste quello legale) - spiegano gli agenti - Rientra nelle fattispecie anche il fatto che si stiano assumendo psicofarmaci o si sia stati sottoposti ad anestesia dal dentista due giorni prima». Il che cambia la procedura che gli agenti devono seguire in strada: nel caso l'agente accerti - non è più prevista la visita del medico chiamato dal vigile - che il conducente sia sotto effetto di stupefacenti, dovrà essere portato in ospedale per un prelievo di saliva. «Gli agenti non sanno come applicare la norma in strada, con il rischio di sbagliare per altro nell'accertamento o nel ritirare la patente - dicono i sindacati - basti pensare che per la guida in stato di ebrezza ci sono 32 fattispecie diverse di violazione.
A preoccupare è anche la montagna di burocrazia legata a tutte queste norme: si volevano più vigili in strada e ora serviranno agenti negli uffici per poter portare termine tutte le pratiche legate alle nuove violazioni» commenta il segretario di Milano e Lombardia del Sulpl Daniele Vincini.
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