Ignazio Mormino
La brusca diminuzione degli estrogeni provocata dalla menopausa favorisce la diminuzione della massa ossea nel trenta per cento delle donne. Questa fragilità di alcune aree scheletriche - in particolare della colonna vertebrale, del femore e delle ossa del braccio - provoca fratture frequenti e molto dolorose. Le più temibili (quelle che riguardano la testa del femore) portano spesso allinvalidità.
Contro questa grave patologia, nota col nome di osteoporosi, cè un notevole impegno della ricerca e della farmacologia. Non altrettanto si può dire delle pazienti osteoporotiche, che in gran parte trascurano di curarsi e quando lo fanno abbandonano la terapia dopo pochi mesi, vanificando i vantaggi ottenuti.
Uno dei maggiori esperti mondiali di questa malattia - il professor Michael Lewiecki dellUniversità del Nuovo Messico - ha sottolineato, durante un incontro con i giornalisti svoltosi recentemente a Milano, lassurdità di questo comportamento. Partendo dalla certezza che losteoporosi non solo si può curare ma si può addirittura prevenire, ha ricordato che «le terapie contro losteoporosi offrono un valore reale soltanto se adottate per lungo tempo». La prevenzione è alla portata di tutte le donne. Un esame diagnostico (mineralometria) permette di stabilire, in età premenopausale, se cè o non cè una incipiente riduzione dello spessore scheletrico. IL dottor Gerolamo Bianchi, direttore dellUnità ospedaliera di reumatologia di Genova, ha confermato il ruolo dei bisfosfonati «nellimpedire la perdita di tessuto osseo e nel ridurre in conseguenza il rischio di fratture». Da un prodotto allaltro, ha aggiunto, i dosaggi cambiano e ciò può disorientare le pazienti. Invece è consigliabile un bisfosfonato (nome chimico: ibandronato) da assumere una volta al mese. Alla documentata tollerabilità e alla comodità dassunzione, questo farmaco associa unazione molto efficace contro gli osteoclasti, che distruggono lentamente la massa ossea: permette cioè di «ricostruire» le cellule buone dello scheletro, gli osteoblasti, e di salvare losso in pericolo.
Di questa e di altre opzioni terapeutiche si parlerà diffusamente, tra pochi giorni, al congresso dellAmerican society for bone and mineral research, ritenuto il più importante in questarea patologica. A Milano, intanto, Lewiecki ha anticipato alcuni dei temi del prossimo congresso e Bianchi ha portato dati epidemiologici preoccupanti. Eccone alcuni. Sono cinque milioni le donne italiane malate di osteoporosi. Di esse, più di centomila vanno incontro ogni anno a rovinose fratture del femore che le relegano su una sedia a rotelle.
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