I segreti della vista sono rivelati da apparecchiature super elettroniche

Con l'allungarsi della vita media è aumentata inevitabilmente anche la diffusione di alcune patologie oculari e si è fatta pressante l'esigenza di screening della popolazione con diagnosi veloci, precise, non invasive.
Una delle più recenti tecniche diagnostiche con queste caratteristiche è l'Oct (Optical Coherence Tomography). «Si tratta di un tomografo costituito dalla combinazione di due strumenti ottici (interferometro e spettrometro), che consente scansioni ad alta velocità e a grande risoluzione», spiega il dottor Giorgio Oddo Bravetti, specialista in oftalmologia, dirigente di primo livello della Clinica oculistica universitaria del Policlinico Sant'Orsola-Malpighi di Bologna (www.bravetti.it).
«Grazie ad una così elevata definizione è possibile ottenere una quantità sinora impensabile di informazioni su molteplici strutture anatomiche oculari (retina, coroide, nervo ottico). Non solo. In molti casi le alterazioni di microstrutture tissutali vengono messe in evidenza prima che il paziente abbia rilevato dei sintomi, rendendo possibile una terapia precoce».
Veloce e indolore, questa metodica ha ridotto il ricorso a tecniche tradizionali più invasive, quali la fluorangiografia (che richiede invece l'iniezione di una sostanza colorante per via endovenosa). Le applicazioni dell'Otc, e in particolare dell'Optovue RT Vue 100, sono innumerevoli. «Nella diagnosi della degenerazione maculare senile, l'Otc consente di visualizzare in modo tridimensionale la regione centrale della retina (la macula) e persino di quantificare l'ispessimento retinico», spiega lo specialista. «Altra applicazione molto diffusa si ha per la diagnosi dell'edema maculare cistoide, determinato dall'accumulo di liquido all'interno di piccoli spazi cistici nella macula: grazie all'Otc, è possibile non solo osservare con chiarezza le cisti intraretiniche, ma anche avere una mappa dello spessore della regione oculare, che permetta un'analisi quantitativa e un confronto nel tempo». Anche nella diagnosi del glaucoma ha consentito notevoli passi avanti. «Le scansioni dello strumento forniscono una mappa colorimetrica dello spessore delle fibre del nervo ottico», afferma il dottor Bravetti.

«Estremamente prezioso per le diagnosi precoci della patologia, l'Otc è utile anche per pazienti in cui il danno glaucomatoso è già avanzato: un software consente, infatti, il confronto longitudinale degli esami effettuati in tempi diversi e l'analisi statistica delle eventuali variazioni».

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