I soldi per il 2015 ci sono tutti ma slitta la Mm 6

Tavolo Milano, ok del ministro Matteoli ai fondi. Più finanziamenti per le opere connesse La Regione: «Cantieri chiusi entro il settembre 2014». Metropolitane 4 e 5 in cima alle priorità

Il futuro di Expo non sarà un’incognita. «I finanziamenti ci sono tutti». Come dire: «Expo non ha più problemi». Parola del ministro Altero Matteoli che il governatore Roberto Formigoni completa con l’annuncio che «la totalità delle opere connesse ed essenziali sarà quindi realizzata entro settembre 2014». Applausi al ministro per le Infrastrutture e al presidente della Regione Lombardia che si definisce «soddisfatto perché il pressing sul governo fatto da me in queste settimane ha convinto a confermare tutti gli stanziamenti» nonostante «a nessuno sfugge la pesantezza della crisi o la necessità di trovare le risorse per le zone colpite dal terremoto». Insomma, come osserva Letizia Moratti ancora una volta «si dimostra la volontà del governo di essere a fianco degli enti locali, una conferma in più che la collaborazione non è mai venuta meno».
Buone notizie dal tavolo per Milano, dove si è però deciso il rinvio della metropolitana linea 6 o, più correttamente, si è scelto di «riformulare le priorità»: infatti, «abbiamo valutato di realizzare prima la tratta 4, la linea 5 e il terzo binario della Rho-Gallarate perché poi la 6 possa svolgere integralmente la sua funzione» spiega Formigoni. Inoltre, aggiunge Raffaele Cattaneo, «non avrebbe avuto senso tenere immobilizzati i 480 milioni per la metropolitana 6 che andrà al Cipe solo nel settembre 2010» quindi «meglio dirottarli sulla 4 e sulla 5» che, conclude l’assessore regionale ai Trasporti, saranno «a Cipe, rispettivamente, a settembre e a luglio».
Osservazioni che si accompagnano ai 1321 milioni di euro (prima erano 391 milioni) stanziati per le opere connesse: 1321 milioni che sono un punto fermo, una risposta a chi soffre di «sindrome di cupio dissolvi» dice il viceministro Roberto Castelli presente al Tavolo Milano che il governatore definisce «efficiente come un cronometro svizzero. Il cronoprogramma delle opere è dunque rispettato e non c’è bisogno della «legge speciale per Expo» che era stata ventilata nei giorni scorsi dal Pdl per sospingere, se necessario, ulteriormente la sfida del 2015. Appuntamento che, dunque, non vedrà alcun ridimensionamento - «la riduzione del progetto delle vie d’acqua o delle cascine o delle vie di terra non l’ho mai pensata ma letta sui giornali» conclude il sindaco Moratti - bensì «un lavoro di squadra, in totale e piena collaborazione» con una tre giorni a luglio degli Stati generali voluti da Formigoni per coinvolgere associazioni, università, cittadini e singoli cittadini.

Intanto, anche i beni culturali afferma il ministro ai Beni culturali Sandro Bondi «avranno un ruolo importante con tre progetti: la grande Brera, villa reale di Monza e la biblioteca europea». In campo ci sarà pure il ministero del Turismo per «far sì che Expo sia vetrina internazionale del nostro Paese».

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