Ballottaggio all'ultima scheda a Rapallo e la sfida è tra Mentore Campodonico, candidato del centro destra, (Fi, Udc, Lista Biasotti, An, Lega Pensionati, Il Gabbiano, Noi per Rapallo e Rea Palus) attestato sul 47.1 per cento e Armando Ezio Capurro (Lista Roncagliolo, Rapallo Futura, Lista Paganini, Rapallo al centro, Circolo Via Libertà 61, Mil-Lista De Vincenzi) che spunta un 34.4 per cento. Mentre il candidato del centro sinistra Nicola Costa (Ulivo, Prc, Rapallo Verde-Comunisti Italiani con L'Unione e Rapallo Rosa) raccoglie invece appena il 15.7 per cento.
Otto mesi di campagna elettorale partita a ridosso del comissariamento più lungo nella storia della città. Otto mesi sopra le righe, senza esclusione di colpi, con sette aspiranti sindaci. Oltre a Campodonico, Capurro e Costa, in pista sono scesi Barbara Bernuccio (Lista Di Pietro-Italia dei Valori),Vincenzo Gubitosi (Alleanza per Rapallo), Lorenzo Gobello (Federazione Pensionati-Lista Bertone) e Andrea Botto, Partito Comunista dei Lavoratori. Affluenza nelle 32 sezioni del 66,56 per cento, in una città che esprimeva nelle varie liste 438 candidati, uno ogni ottanta abitanti. Uno scrutinio pesante, fiato sul collo e lotta su ogni singola scheda. Con Piazza delle Nazioni, sede del Municipio, praticamente blindata e accesso consentito ai soli autorizzati. Tensioni anticipate dalle voci pre voto. A spiare un indizio di tendenza riferendo addirittura dei tappetini delle cabine su cui poggia la scheda calcati evidentemente su lato Campodonico. Dettagli a latere che diventano pesanti quando elettori da più seggi fanno notare la presenza nelle cabine elettorali di schede fac-simile che indicano di votare Capurro.
C'è anche una denuncia per furto firmata da Andrea Pescino, contro un gruppo di undici persone che a sua detta facevano incetta dei volantini che davano indicazioni su dove trovare il suo libro «Divieto d'inganno». Un clima surriscaldato che spiega i lavori a rilento. Poi i primi risultati e una curiosità che dà il polso dello scontro e della percezione di una campagna avvelenata e costosissima: dallo staff di Campodonico uno scatto, esultano per il 60 per cento ottenuto dal loro candidato nella sezione che copre la zona dove vive Capurro. Soddisfazioni, anche perché, là, Capurro giocava in casa. Mentre a Santa Maria, terra del candidato della Cdl, percentuali bulgare per la «persona per bene» su cui ha puntato il centro destra. Chi ne esce con le ossa spezzate è la sinistra. Nicola Costa già alla prima sezione scrutinata arriva nella sala stampa allestita al vecchio ospedale: «Notizia assolutamente parziale, ma il trend s'intuisce subito - dichiarava Costa -. Un risultato che si prospetta più deludente delle aspettative. Siamo stati schiacciati dalla polarizazione pro-contro CApurro, che ci ha sottratto parecchi voti di orientamento moderato. Grazie alla presenza di Cecconi, che per pochi punti mancò il ballottaggio con Capurro nel 2004, contavamo su una risposta più consistente, ma in politica due più due non sempre fa quattro». Tra Capurro e Campodonico chi appoggiare? «Dobbiamo ragionarci. Ma insisto: la mia posizione è all'opposizione».
Si procede a rilento, ma il disegno si delinea quando arrivano i risultati dalle sezioni più importanti.
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