I veri

Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha abbandonato la trasmissione di Lucia Annunziata, In mezz’ora, mentre stava registrando. La giornalista ha ritenuto di interrompere varie volte Berlusconi e Berlusconi ha ritenuto di interrompere la trasmissione. Secondo lui non c’erano le condizioni per poter esprimersi ed esprimere bene il proprio pensiero e, così, ha deciso di andarsene. E se ne è andato. La sinistra è insorta dicendo, in sostanza, che si è trattato di un atteggiamento ingiusto e sbagliato. Piero Fassino, segretario dei Ds, ha detto che se ne è andato perché non era un’intervista in ginocchio. A chi si riferiva? A Mentana? A Vespa? A Ferrara e alla Armeni? Nel caso bisognerebbe che si indirizzasse la critica direttamente agli interessati con i quali sembra che tutto scorra liscio. A noi francamente non sembra un affare di Stato. Non sembra neanche un affare. Ci pare una notizia al pari di altre. Con tutto il rispetto per la Annunziata.
È interessante quanto ha detto il Cavaliere abbandonando la trasmissione: «La Rai è controllata da me?». Su questo ci sembra interessante fare un po’ il punto della situazione. Nei cinque anni di governo si è parlato del Berlusconi padrone di tutta la televisione con il piccolo particolare che Berlusconi in televisione non si è quasi mai visto. Lo riteniamo un errore, da parte di Berlusconi, aver fatto parlare i suoi e non aver parlato in prima persona. Non aver spiegato bene quello che stava facendo e i motivi per i quali lo faceva. Poi è arrivata la fase nella quale ha deciso di cominciare a parlare. Eravamo nel periodo prima della par condicio. Si parlò di invasione e poi, dati alla mano, si verificò che di spazio ce n’era per tutti e che di fatto tutti avevano avuto l’opportunità di parlare: destra, sinistra e centro. Ora tutti possono giudicare con i propri occhi e i propri orecchi e decidere se le televisioni e l’informazione elettorale siano in mano al Cavaliere. A noi pare ridicolo continuare a parlarne. Perché non è così. Parlano tutti, giustamente, tutti possono farsi un’idea e se qualche dibattito è noioso certo non è colpa delle leggi e di chi governa la Rai o Mediaset. La noia di chi ascolta o di chi legge o di chi vede è colpa di chi parla e di chi scrive.
Nel frattempo che si discute chi sia il padrone delle televisioni non si discute di chi siano i padroni della stampa perché non c’è nulla da discutere. È tutto chiaro. I più grossi quotidiani italiani fanno parte dello stesso giro informativo-economico e finanziario come ha descritto il direttore di questo giornale qualche giorno fa. Su questo tutto bene. Nessuno dice nulla, anche perché quelli che lo potrebbero dire non lo dicono essendo loro stessi a farlo.
Questo è l’orizzonte entro cui collocare questo episodio capitato dalla Annunziata. Trattasi di una legittima decisione. Punto e basta. Se, viceversa, si vuole discutere di tutto il resto, allora la questione è diversa.

Ha scritto Giuliano Ferrara che il popolo sta con Berlusconi e l’informazione sta con l’economia e la finanza. Questo è il punto, non un altro. E quando uno fa politica avendo dalla propria parte il popolo ha una grande forza. Ma, proprio per questo, si tenta in tutti i modi di indebolirlo.

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