Una delle contraddizioni del nostro Paese è che brilliamo per capacità inventiva, ma non abbiamo la cultura della tutela e gestione del patrimonio intellettuale e industriale. Due sono le strade percorribili: brevetti e registrazioni. L'ufficio preposto è UIBM (Ufficio Italiano Brevetti e Marchi), un sistema «migliorato, ma non ancora allineato con il resto dell'Europa. I servizi devono essere semplificati e digitalizzati. Un esempio. Sapere chi ha richiesto, ottenuto e mantenuto in vita un brevetto è fondamentale per quanti investono ingenti capitali in soluzioni innovative. Ma la banca dati gestita dall'UIBM è lacunosa. Dovrebbe essere completa, affidabile e facile da usare, con un motore di ricerca che consenta ricerche incrociate su tutti i dati disponibili», ci riferiscono dalla Jacobacci & Partners di Torino, una delle principali realtà europee (60 milioni di fatturato) in tema di tutela della proprietà intellettuale.
INDICAZIONI PER L'USO
Sono brevettabili:
1) L'invenzione industriale: una soluzione nuova ed innovativa in risposta ad un problema tecnico. Il caso esemplare della moka Bialetti.
2) I modelli di utilità: applicati a macchine, parti di esse, strumenti, utensili e oggetti già in uso. Il caso della tastiera di computer ergonomica.
Posso essere registrati:
1) Il marchio: il segno che contraddistingue prodotti o servizi di un'impresa, vedi il cavallino rampante della Ferrari.
2) Disegni o modelli: l'aspetto del prodotto o di una sua parte raffigurato con linee, contorni, colori, forme. Esempio, la caffettiera Alessi.
3)
Topografia di prodotti a semiconduttori: una serie di disegni correlati rappresentanti lo schema tridimensionale degli strati di cui si compone un prodotto a semiconduttori. Esempio, il circuito integrato usato in microprocessori.
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