Imprenditore muore per una botta in testa

Alberto Vignali

da Sarzana

Come è morto Silvio Pedrelli, sessantunenne di Avenza (Massa Carrara) ed ex noto imprenditore del marmo, ritrovato cadavere in un casolare domenica scorsa? È questa la prima domanda a cui dovranno dare risposta gli investigatori che stanno seguendo il giallo di questo pensionato ritrovato con la testa spaccata in un luogo isolato della campagna dietro Sarzana, non molto distante dal confine con la Toscana. Solo dopo aver svelato questo primo mistero allora potranno lavorare anche sul perché e magari anche sul dove.
Non c'è nulla di certo a quattro giorni dal ritrovamento del corpo dell'anziano industriale, se non il fatto che la morte non è dovuta a cause naturali, ma indotta da un forte trauma al capo. Forse l'uomo è caduto, ma dove e perché resta un mistero, o come pensano gli investigatori è stato ucciso con un colpo alla testa, magari neppure in quel casolare? Secondo i primi accertamenti dell'autopsia effettuata alla Spezia dall'anatomopatologo Susanna Gamba la morte è stata di carattere «violento», presumibilmente per un corpo contundente che avrebbe colpito la testa. Da alcune indiscrezioni nel cranio dell'uomo sarebbero state rinvenute tracce, frammenti, attribuibili ad un oggetto ben specifico, forse un bastone di legno. Proprio per questo sono in corso anche accertamenti sul luogo in cui è stato trovato il corpo, un vecchio edificio sulle colline in località Marciano, per tentate di ricostruire la dinamica e, magari, individuare l'oggetto che ha provocato la frattura del cranio. Troppi i misteri su questa storia, non si spiega infatti come quest'uomo sia arrivato su quella collina e poi partendo da dove.

Dalla strada principale al casolare c'è oltre una dozzina di chilometri di salita. In tasca aveva le chiavi dell'auto, ma la vettura non si trova e non sembra vi siano neppure tracce evidenti di pneumatici attorno a quel casolare.

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