Imprenditore ucciso in strada, movente: compravendita di orologi di lusso

Ci sarebbero motivi economici legati alla compravendita di orologi di lusso rubati, dietro l’omicidio di Giovanni Di Muro, 41 anni, l’imprenditore assassinato a pistolettate il 5 novembre scorso in piazza Axum a Milano. In manette sono finiti Antonio Da Ponte, 31 anni e Nicola Valente, 42 anni. Da Ponte è stato arrestato ieri pomeriggio a Nizza, dove si era rifugiato subito dopo l’omicidio, dagli uomini della sezione omicidi della Squadra mobile. Valente invece si è presentato il 19 novembre scorso davanti agli inquirenti sostenendo di aver assistito al delitto ma di non aver avuto alcun ruolo attivo. Secondo quanto accertato dagli investigatori, la mattina del 5 novembre scorso Da Ponte ha dato appuntamento a Di Muro con la scusa di saldare alcuni debiti legati agli affari di quest’ultimo nel mondo degli orologi di lusso rubati. L’uomo avrebbe poi esploso quattro colpi di pistola, centrando Di Muro alla schiena e al volto. Le indagini dovranno ora accertare se la pistola è stata procurata da Valente o era già nella disponibilità di Da Ponte.

Il nome di Di Muro era finito accanto a quello di un boss della ’Ndrangheta calabrese in un’inchiesta su estorsioni ai danni di aziende. Gli inquirenti escludono però che l’omicidio sia maturato in un contesto di criminalità organizzata di tale livello.

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