I cittadini riuniti nel Comitato di via Zecca Vecchia lanciano un appello alle istituzioni e chiedono di aprire un confronto sul progetto per la creazione di un parco archeologico che valorizzi quanto emerso dalle macerie della storica autorimessa Sanremo e che nei progetti della proprietà dovrebbe ospitare un albergo di cinque piani.
«Sembra incredibile - denuncia il Sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi - che nel centro di Milano, tra via della Zecca Vecchia e via delle Fosse Ardeatine, si ritrovino imponenti reperti della città romana con strutture di laterizio anche integre e voluminose, che vengono smontate e trasferite per consentire la costruzione di un orrido edificio condominiale che toglierà aria e luce al quartiere. Milano dovrebbe avere maggiore tutela per la sua storia».
«Stanno smantellando le preziose tracce della Milano degli antichi romani emerse nel cuore del municipio 1 - la denuncia dei cittadini -. Prima hanno portato via i reperti più piccoli, ora anche un tratto di fognatura. Il tutto nel disinteresse delle istituzioni: possibile che a nessuno interessi provare a valorizzare il sito archeologico scoperto sotto le fondamenta dell'ex Garage Sanremo?».
Secondo gli accertamenti condotti da periti e archeologici l'area di 3.800 metri quadrati conserva reperti di pregio storico con tracce risalenti alla prima età imperiale dell'antica Roma in una zona della città dove vi sarebbe traccia di insediamenti abitativi di epoca celtica: in particolare gli esperti hanno scoperto le fondazioni di un antico edificio pubblico, forse un bagno termale, vista la presenza di un vero e proprio sistema di riscaldamento, i resti di un forno. Ma anche un tratto di oltre 20 metri di fognatura ancora ben conservato e il tracciato di due strade, una delle quali diventata il cardo massimo dell'antica città di Mediolanum.
I residenti della zona hanno dato vita ad un comitato per trasformare il cantiere in un parco archeologico immerso nel verde: «Da mesi - spiega Alex Peroni, portavoce del Comitato - chiediamo l'attenzione di amministratori e politici: il costruttore fa legittimamente il suo lavoro ma questo ritrovamento è di grandissimo pregio storico e architettonico tanto che la stessa Soprintendenza ammette che per catalogare tutti i reperti e avere piena consapevolezza della scoperta servirà ancora molto tempo.
Tuttavia è stato concesso il via libera ai lavori e ora addirittura gli operai stanno rimuovendo i reperti».Il Comitato di Via Zecca Vecchia invita i milanesi ad aderire all'appello alle istituzioni (www.comitatoviazeccavecchia.it) di sottoscrivere la petizione lanciata su www.change.org.
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